Valori bassi di Ldl fanno ridurre i rischi di infarto e di ictus.
CARDIOLOGIA | REDAZIONE DOTTNET | 13/12/2019
Tra i pazienti ‘critici’ il valore dell’Ldl deve essere di 55.
Tenere più basso il livello di colesterolo cattivo, l’Ldl, fa ridurre i rischi di infarto e di ictus. E uno dei segreti di buona salute è di mantenere ancor più basso il valore di una sua sottoclasse, l’Ldl-c, quello ‘cattivissimo’.
E’ questo il suggerimento che viene lanciato a Roma nel corso dell’80esimo Congresso nazionale della Sic, la Società italiana di cardiologia. Le malattie cardiovascolari sono responsabili di oltre quattro milioni di decessi in Europa ogni anno. Nuove evidenze scientifiche hanno confermato che l’evento chiave di inizio dell’aterosclerosi è l’accumulo nelle arterie dell’Ldl, il colesterolo ‘cattivo’.
Molti studi hanno dimostrato che abbassare ulteriormente l’Ldl (oltre i livelli che fino a pochi anni fa si ritenevano accettabili) determina infatti un effetto benefico con una riduzione del rischio cardiovascolare. Ma chi sono i pazienti che devono preoccuparsi di più? Chi ha una malattia aterosclerotica cardiovascolare, chi ha già avuto un infarto cardiaco, i portatori di stent o chi è stato già sottoposto a intervento chirurgico di by-pass. Sono inoltre ad alto rischio i pazienti con diabete che hanno già avuto complicanze in altri organi, quelli affetti da ipercolesterolemia familiare o una grave malattia renale cronica.
A tutti questi pazienti è fortemente raccomandata una terapia più intensiva per abbassare i livelli di Ldl. Per Ciro Indolfi ,presidente della Sic, è necessario “abbassare il colesterolo il più presto possibile, specie nei pazienti a rischio alto o molto alto” perché “riduce il rischio di infarto e ictus indipendentemente dai livelli di base. Ciò significa che nelle persone ad alto rischio di infarto o ictus, ridurre il colesterolo Ldl è efficace anche se hanno livelli di partenza inferiori alla media. Questa è la grande novità rispetto al passato”. “Non esiste un limite inferiore di colesterolo Ldl noto per essere pericoloso”, aggiunge Pasquale Perrone Filardi, presidente eletto Sic, che precisa come nei pazienti ad alto rischio il colesterolo ‘cattivo’ deve essere inferiore a 55mg/dl.
“I farmaci con cui si inizia il trattamento dell’ipercolesterolemia sono le statine – dice Francesco Barillà, presidente Finsic – sono molto ben tollerate e i cui benefici superano di gran lunga i pericoli, anche tra quelli a basso rischio” di aterosclerosi. “Se le statine e l’ezetimbe non sono sufficienti a ridurre i livelli di colesterolo – prosegue – possono essere usati gli inibitori di Pcsk9, molto potenti, che sono somministrati una volta al mese”.
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