5 ottobre 2018

L’insulina in frigo può essere danneggiata dalla temperatura non ottimale.

Lo dimostra uno studio della Charitè Universitaetsmedizin di Berlino

La conservazione dell’insulina nel frigorifero di casa può mettere a rischio la qualità del prodotto: è infatti spesso conservata ad una temperatura non ottimale e questo potrebbe avere un effetto sulla sua efficacia. 

Lo dimostra uno studio della Charitè Universitaetsmedizin di Berlino presentato al congresso dell’Associazione europea per lo studio del diabete (Easd). Nell’ambito dello studio, 388 pazienti con diabete in Usa ed Europa hanno posizionato dei sensori di temperatura accanto alle confezioni di insulina nei frigo o nelle borse utilizzate per trasportare l’insulina all’esterno. I dati di temperatura erano misurati automaticamente ogni 3 minuti prima di essere inviati ad una app e registrati su un database. La misurazione è proseguita per 49 giorni. Dall’analisi di 400 misurazioni è quindi emerso che in 315 casi (79%) erano presenti scostamenti dal range di temperatura raccomandato.

Complessivamente, è risultato che l’insulina conservata in frigo era fuori dal range di temperatura raccomandata per l’11% del tempo (pari a 2 ore e 34 minuti al giorno) mentre l’insulina trasportata dai pazienti era conservata ad errate temperature per circa 8 minuti al giorno.  “

Molte persone con diabete conservano involontariamente l’insulina in modo scorretto a causa delle fluttuazioni di temperatura nei frigoriferi di casa – afferma la coordinatrice dello studio Katarina Braune -.

Quando si conserva l’insulina a casa nel rigo si dovrebbe dunque sempre apporre un termometro per controllare la temperatura, che dovrebbe essere tra 2 e 8 gradi centigradi.

Le condizioni di conservazione dell’insulina a lungo termine hanno infatti un impatto sul suo effetto di abbassare il glucosio nel sangue”. Per i pazienti, conclude l’esperta, “il dosaggio preciso di insulina è infatti essenziale per raggiungere i risultati terapeutici ma una graduale perdita di potenza dell’insulina, a causa della cattiva conservazione, ha come conseguenza una variabilità del dosaggio”. 

 

fonte: ansa

 

Ti piace questo post?

Altre storie

Piede diabetico : l’italia a l’avanguardia per cure e assistenza

DIABETOLOGIA | REDAZIONE DOTTNET | 13/03/2019 Ogni anno sono 7 mila gli italiani che subiscono un’amputazione degli arti inferiori L’ Italia è una delle nazioni al mondo che più ha migliorato gli indicatori di salute e gli esiti del piede diabetico negli ultimi vent’ anni. Negli ultimi 10 anni il numero delle...

Protocollo tra U.O.C. Diabetologia di Livorno e U.O. Odontostomatologia Univ. Pisa

Nell’ambito della collaborazione tra la nostra Associazione e la U.O.C. di Diabetologia di Livorno  si informa che è stato realizzato un Protocollo con la U.O. di Odontostomatologia dell’Università di Pisa  per un percorso GRATUITO di controllo ed eventuale trattamento della Paradontite nei soggetti con diabete.  Chi fosse interessato, deve...

Studio italiano dimostra l’efficienza dell’intelligenza artificiale nella diagnosi di retinopatia diabetica

  DIABETOLOGIA | REDAZIONE DOTTNET | 14/06/2022 Pubblicata su Diabetes & Obesity International Journal la prima esperienza interamente italiana con l’impiego di DAIRET (Diabetes Artificial Intelligence for RETinopathy), algoritmo di intelligenza artificiale per lo screening di primo livello della retinopatia diabetica Pubblicato su Diabetes & Obesity International Journal, nelle scorse settimane, uno studio...

Categorie

Newsletter

Iscriviti alla newsletter.

Privacy: Acconsento al trattamento dei dati personali