31 agosto 2019

In estate metà dei pazienti diabetici rischia errori con le cure

DIABETOLOGIA | REDAZIONE DOTTNET | 29/07/2019

Esperti, consultare il medico per dosaggi e cure più facili

Il caldo fa passare la fame oppure fa venir voglia di sostituire il pasto con un bel gelato o una buona dose di frutta. Il risultato, se si soffre di diabete e non si aggiustano le terapie, è che si può far ‘sballare’ la glicemia. Accade a circa la metà dei pazienti che, affermano gli esperti, può andare incontro a cali repentini degli zuccheri nel sangue da mancanza di appetito, se si utilizzano farmaci che aumentano il rischio di ipoglicemie, o al contrario a picchi di iperglicemia da eccesso di zuccheri, se non si adegua la cura al maggior introito di zuccheri da gelati e frutta.

A tutto questo si aggiunge spesso la complessità di assunzione delle stesse terapie, che con il cambio della routine delle giornate di vacanza favorisce dimenticanze ed errori. Una soluzione, rileva l’Associazione medici diabetologi (Amd), può arrivare dalle nuove cure come dulaglutide, principio attivo di ultima generazione, agonista del recettore del GLP1, utilizzato anche in Italia nel trattamento del diabete: una terapia semplice che prevede una sola iniezione a settimana e che grazie a un meccanismo d’azione glucosio-dipendente mette al sicuro dalla possibilità di ipo e iperglicemie fuori controllo, aiutando a ridurre il peso e diminuendo in maniera significativa il pericolo di eventi come morte cardiovascolare, infarto miocardico e ictus non fatali, anche in chi non ha una malattia cardiovascolare accertata, come ha dimostrato il recente studio REWIND condotto su quasi 10 mila pazienti affetti da diabete.

“L’estate può diventare un momento ‘critico’ per i diabetici perché spesso in vacanza si modificano le abitudini e si consumano cibi diversi, in differenti quantità rispetto al solito – spiega Domenico Mannino, presidente Amd -. Tutto questo può incidere sulla glicemia e le terapie andrebbero quindi rivalutate: se si utilizzano farmaci associati a un maggior rischio di ipoglicemie si potrebbe avere un repentino calo di zuccheri, mangiando di meno, mentre in altri casi la cura potrebbe non essere sufficiente”. “Quando si va in vacanza, poi, è più difficile sfuggire alle tentazioni – rileva Paolo Di Bartolo, presidente eletto Amd -.  Utili dunque alcune raccomandazioni: ricordarsi di bere molto, astenersi da attività sportive strenue, non esporsi troppo al sole, controllare spesso la glicemia, misurare la pressione arteriosa con regolarità sono solo alcuni dei consigli più importanti.

È utile parlare con lo specialista prima delle vacanze anche per chiedere consigli nutrizionali. Particolare attenzione e cautela nelle modifiche dietetiche e dell’attività fisica è indispensabile soprattutto se si stanno assumendo farmaci associati a un elevato rischio di ipoglicemia, come insulina, sulfaniluree, repaglinide. La terapia ‘estiva’ richiede perciò una ri-taratura dei dosaggi e se è molto complessa l’adesione al trattamento è a rischio. Da qualche anno sono tuttavia disponibili farmaci che rendono la gestione della cura più semplice in questa fase dell’anno, come gli agonisti dei recettori del GLP1: la loro azione dipende dalla concentrazione del glucosio, non è perciò un effetto ipoglicemizzante ma piuttosto anti-iperglicemizzante. Ciò si traduce nell’assenza del rischio di ipoglicemie; un esempio è dulaglutide, a somministrazione settimanale, che – conclude – semplifica molto la gestione e l’adesione alla terapia, in vacanza e non”.

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