19 giugno 2023

L’Oms definisce gli obiettivi per migliorare i risultati del diabete in tutto il mondo

DIABETOLOGIA | REDAZIONE DOTTNET | 15/06/2023 

Pubblicato su The Lancet il documento Global Diabetes Compact

Gli obiettivi chiave per migliorare la gestione del diabete in tutto il mondo, definiti dal documento Global Diabetes Compact dell’OMS pubblicato su The Lancet, sono aumentare la percentuale delle diagnosi, migliorare i livelli di glucosio e di lipidi e ampliare l’accesso alle cure. Un gruppo internazionale di esperti ha fissato una serie di obiettivi per il Global Diabetes Compact, un’iniziativa guidata dall’OMS che è stata istituita per ridurre il rischio di diabete e garantire a tutti un accesso equo alle cure. Sono stati identificati cinque parametri chiave e sono stati stabiliti gli obiettivi che tutti i paesi devono monitorare e sforzarsi di raggiungere.

«Gli attuali dati di sorveglianza indicano che praticamente tutti i paesi del mondo non sono in grado di fornire le cure basate sull’evidenza che possono ridurre le complicanze e la mortalità precoce correlate al diabete» ha affermato Edward Gregg, responsabile dei Royal Colleges of Surgeons presso la Ireland School of Population Health e autore principale del documento. «Fissare degli obiettivi ambiziosi ma realizzabili può stimolare una serie di interventi volti a migliorare l’assistenza e la prevenzione».

Gli esperti hanno organizzato le metriche in quattro domini:

fattori strutturali, sistemici o a livello politico che hanno svolto un ruolo chiave nell’intero sistema di erogazione dell’assistenza sanitaria
processi di misurazione della cura come il test dell’emoglobina glicata (HbA1c) che possono essere essenziali per influenzare gli esiti del diabete
metriche di biomarcatori come HbA1c e lipidi che sono indipendentemente associati a esiti a lungo termine correlati al diabete
eventi o esiti di salute.

I ricercatori hanno anche valutato le metriche che hanno interessato tre livelli di rischio, ovvero persone con diabete già diagnosticato, soggetti ad alto rischio di sviluppare il diabete e la popolazione complessiva.

Definiti cinque obiettivi chiave
Nel documento sono state identificate cinque metriche fondamentali:
 

la percentuale delle persone a cui è stato diagnosticato il diabete
la percentuale di pazienti affetti da diabete di tipo 1 che hanno accesso a insulina, glucometri e strisce reattive per il monitoraggio della glicemia
la percentuale di persone con diabete e HbA1c inferiore all’8%
la percentuale di persone con diabete e pressione arteriosa inferiore a 140/90 mmHg
la percentuale di persone con diabete che assumono una statina.

Il gruppo di esperti ha anche dettagliato i singoli obiettivi per ciascuna metrica, raccomandando che in ogni paese almeno l’80% delle persone con diabete dovrebbe riceve una diagnosi e raggiungere un livello di HbA1c inferiore all’8%. «È stato scelto questo target perché corrisponde a quello già raggiunto da alcuni paesi e quindi è un obiettivo potenzialmente realistico» ha sottolineato Gregg.

Hanno inoltre raccomandato che l’80% dei diabetici raggiunga una pressione arteriosa inferiore a 140/90 mmHg e hanno consigliato che il 60% delle persone con diabete dovrebbe usare una statina.     Per l’accesso all’insulina, ai glucometri e alle strisce reattive, i paesi dovrebbero puntare al 100% per via del ruolo essenziale dell’insulina nella sopravvivenza delle persone con diabete di tipo 1.

«La maggior parte di questi obiettivi è raggiungibile migliorando l’efficienza di quanto si è già dimostrato funzionale, ovvero garantire l’accesso alle cure primarie e ai farmaci per garantire che le persone con diabete raggiungano buoni livelli glicemici, di pressione sanguigna e di trattamenti farmacologici per i lipidi» ha continuato. «Anche se ambiziosi, il loro conseguimento può comportare ampi benefici per la salute dei diabetici».

Metriche complementari e monitoraggio
Il documento prende in considerazione anche diverse metriche complementari, come la prevalenza delle persone a rischio di diabete a causa di obesità, insufficiente attività fisica o dieta malsana, la percentuale di diabetici che ricevono cure multidisciplinari e cinque esiti a lungo termine che includono mortalità per tutte le cause, malattia renale allo stadio terminale, amputazione degli arti inferiori, chetoacidosi diabetica alla diagnosi di diabete di tipo 1 e incidenza annuale del diabete.

Per questi parametri non sono stati fissati degli obiettivi, ma raccomandazioni per un aumento del monitoraggio della popolazione attraverso indagini basate sulla popolazione, utilizzo dei sistemi di sorveglianza dell’OMS, studi di pool di dati, registri basati sui sistemi sanitari e nuovi sforzi dell’OMS a sostegno del monitoraggio della qualità dell’assistenza basato sulle strutture.

«Al momento il divario principale è rappresentato dal fatto che i sistemi di sorveglianza e monitoraggio non sono continui nella gran parte dei paesi, e in molti di quelli a basso e medio reddito non vengono effettuati sondaggi o non ci sono registri adeguati per misurare il raggiungimento di queste metriche» ha detto Gregg. «Un passo successivo è anche migliorare la capacità dei paesi di misurare e monitorare gli esiti sanitari a lungo termine del diabete, come la malattia oculare diabetica, le malattie renali, le amputazioni e le malattie cardiovascolari».

Referenze

Gregg EW et al. Improving health outcomes of people with diabetes: target setting for the WHO Global Diabetes Compact. Lancet. 2023 Apr 15;401(10384):1302-1312.

 

Ti piace questo post?

Altre storie

Pesi e non solo attività aerobica nel Diabete

L’inserimento di esercizi contro resistenza ad un programma di attività aerobica migliora il Controllo Glicemico in Pazienti con Diabete di tipo 2  Secondo una metanalisi pubblicata sull’importante rivista scientifica Journal of the American Medical Association (JAMA), nella programmazione dell’allenamento del Diabetico di tipo 2 l’inserimento di un programma di...

Obesità a diabete diventano contagiosi tramite i batteri dell’intestino

MEDICINA INTERNA | REDAZIONE DOTTNET | 13/03/2020  Il microbiota di topolini malati trasmette le patologie agli animali sani Forse le malattie non trasmissibili come obesità e diabete potrebbero essere contagiose da persona a persona attraverso il microbioma intestinale.   È la teoria resa nota sulla rivista Science da esperti della University of British...

Categorie

Newsletter

Iscriviti alla newsletter.

Privacy: Acconsento al trattamento dei dati personali