Linee guida Diabete tipo 2 : priorità ai farmaci più moderni.
La terapia va personalizzata in base al rischio cardiovascolare del paziente
Come trattare il diabete di tipo 2 nel terzo millennio?
La nuova edizione delle linee guida delle due principali società scientifiche internazionali di diabetologia (l’americana Ada e l’europea Easd) – presentate ufficialmente al congresso dell’Associazione europea per lo studio del diabete Easd – contiene due importanti indicazioni, che la diabetologia italiana aveva pero’ anticipato.
La prima indicazione importante e’ che dopo la metformina (che resta il primo farmaco da usare nel diabete di tipo 2 è necessario indirizzare la scelta verso i farmaci anti-diabete più sicuri, quelli cioè che non danno ipoglicemie; per questo i farmaci della classe sulfoniluree, tuttora molto utilizzati, vengono accantonati a favore delle classi terapeutiche più moderne e sicure.
La seconda indicazione è che la terapia va personalizzata in base al rischio cardiovascolare del paziente: in un paziente cardiopatico andranno favoriti quei farmaci che nei trial clinici hanno dimostrano non solo di avere una buona sicurezza ma anche di riuscire a ridurre il rischio cardiovascolare.
Gli esperti della Società Italiana di Diabetologia (SID) presenti a Berlino sottolineano che la diabetologia italiana aveva precorso i tempi, inserendo negli standard di cura, presentati lo scorso maggio durante il congresso della Societa’ italiana di diabetologia (Sid), entrambe queste indicazioni.
“Il suggerimento di usare le sulfoniluree solo, eventualmente, in terza battuta – commenta Agostino Consoli, presidente eletto della Sid – è sicuramente un’indicazione importante e coraggiosa, perché le sulfoniluree sono farmaci di costo molto basso ed ampiamente diffuse”.
L’indicazione, conclude, “va quindi nel senso di affermare che la considerazione del valore di un trattamento farmacologico va, ove possibile, anteposta alla considerazione del prezzo.