18 marzo 2019

Pillola con ago dell’insulina da ingoiare. Svolta per i diabetici

DIABETOLOGIA | REDAZIONE DOTTNET

Il farmaco si chiama ‘Soma’ e viene descritta su ‘Science’ dagli ideatori e sviluppatori Carlo Giovanni Traverso, Robert Langer e Alex Abramson

Addio buchi nella pelle. In futuro l’ iniezione si potrà ‘ingoiare’, grazie a pillole capaci di veicolare micro-aghi lungo il tubo digerente per somministrare la medicina direttamente nello stomaco. Come assumere una compressa, ricevendo però una puntura indolore.

Con ogni probabilità i primi a beneficiare della possibile svolta saranno i malati di diabete, per i quali è già in sperimentazione un dispositivo pensato per liberare insulina. Grande come un mirtillo o un pisello, è made in Usa, si chiama “Soma” e viene descritta su ‘Science’ dagli ideatori e sviluppatori Carlo Giovanni Traverso, Robert Langer e Alex Abramson.

Cervelli in forze in noti istituti come il Brigham and Women’ s Hospital della Harvard Medical School, il Massachusetts Institute of Technology-Mit e il David H. Koch Institute for Integrative Cancer Research che gli fa capo. Hanno partecipato al lavoro ricercatori dell’ azienda farmaceutica danese Novo Nordisk.

“Soma” è una capsula che contiene un minuscolo ago ‘caricato’ con 0,3 milligrammi di insulina umana. Ispirato al guscio della tartaruga leopardo – una testuggine africana che grazie a una particolare forma del carapace riesce a raddrizzarsi da sola quando si ribalta sul dorso il device è capace di auto-orientarsi  indipendentemente da come ‘atterra’ nello stomaco (dopo aver resistito a condizioni estreme di temperatura e acidità), è in grado di indirizzarsi alla parete dell’ organo e soltanto lì praticherà la sua iniezione.

Positivi i test sugli animali: la capsula, dicono gli studiosi, “è stata in grado di rilasciare abbastanza insulina da abbassare lo zucchero nel sangue fino a livelli paragonabili a quelli ottenuti con le tradizionali iniezioni cutanee”

La punta dell’ ago, che è agganciato alla capsula con una molla tenuta in posizione da un disco zuccherino, è costituita quasi al 100% da insulina liofilizzata. L’ asta dell’ ago, ossia la parte che non punge lo stomaco, è fatta di materiale biodegradabile.

Una volta che “Soma” viene ingerita e arriva a destinazione, l’ acqua con cui entra in contatto scioglie tutte le componenti inutili lasciando l’ unica che serve: il micro-ago all’ insulina, che si infilerà nella parete gastrica dove farà il suo lavoro senza poter più viaggiare liberamente. Poiché la parete dello stomaco è priva di recettori del dolore, secondo gli scienziati, le ‘iniezioni ingoiabili’ non dovrebbero produrre fastidio.

Quanto all’ efficacia e alla sicurezza, nel paper si precisa che il dispositivo ha funzionato solo in animali a digiuno e che serviranno ulteriori ricerche per capire gli effetti cronici di punture gastriche quotidiane.

L’ obiettivo dell’ ingegnoso team è di non fermarsi all’ insulina. I ricercatori hanno infatti dimostrato che Soma può essere adattata per trasportare anche altri farmaci proteici. La speranza quindi è di poter aiutare non solo i diabetici, ma chiunque richieda terapie oggi somministrabili esclusivamente con iniezioni o infusioni. “

Il nostro scopo – chiosa Traverso – è facilitare l’ assunzione di farmaci da parte dei pazienti, in particolare dei medicinali che richiedono un’ iniezione: il più classico è l’ insulina, ma ce ne sono molti altri”.

 

fonte: science

 

Ti piace questo post?

Altre storie

Dalla tecnologia al paziente del futuro.-+

Diabetologia | Redazione DottNet | 18/01/2018 Le innovazioni tecnologiche a disposizione dei diabetologi che permettono di controllare la malattia e migliorare la qualità di vita del paziente sono al centro del convegno nazionale che si svolge dal 18 al 20 gennaio a Vietri sul Mare e che quest’anno è giunto...

Diabete Lada, pubblicate le linee guida

DIABETOLOGIA | REDAZIONE DOTTNET | 28/08/2020  È una forma autoimmune dell’adulto: pubblicato su Diabetes il documento consensus Nell’immaginario comune esistono due tipi di diabete, il tipo 1 che colpisce i giovani ed è una malattia autoimmune, e il tipo 2, molto più frequente che colpisce dalla mezz’età in avanti. I n realtà...

Anziani con Diabete tipo 2 – fragilità ossea.

  Diabetologia | Redazione DottNet | 21/09/2017 14:17 Lo evidenzia uno studio dell’Hebrew SeniorLife’s Institute for Aging Research, negli Usa, pubblicato sulla rivista Journal of Bone and Mineral Research Il diabete 2 può rendere gli anziani più soggetti a fratture rispetto ai coetanei, nonostante tendano ad avere una densità ossea normale...

Categorie

Newsletter

Iscriviti alla newsletter.

Privacy: Acconsento al trattamento dei dati personali