INTRODUZIONE

Durante
uno degli incontri didattici con un gruppo di ragazzi, una
mia collaboratrice discuteva con loro sul significato
dell’emoglobina glicata.
Nel corso del dibattito Marta, una ragazza
molto equilibrata, intelligente e sensibile, sempre molto
attenta e precisa nella gestione del proprio diabete,
impressionata dalla inequivocabile “oggettività” del dato,
ammetteva, subito imitata da tutti gli altri ragazzi, che
“ogni tanto” aumentava la dose di insulina per poter
mangiare di più.
L’inattesa confessione ed il suo significato
mi hanno definitivamente convinto ad affrontare, con i miei
collaboratori e con l’indispensabile sostegno di Romano
Bernabò, la stesura di questo testo sui contenuti della
nostra esperienza educativa con i ragazzi diabetici ed in
particolare su quanto abbiamo realizzato in 25 anni di
esperienza nei Soggiorni Educativi.
Convinti che tale esperienza sia fondamentale
per qualunque operatore sanitario che voglia prendersi in
carico completamente i ragazzi diabetici, abbiamo cercato
di essere pratici allegando, alle brevi considerazioni
teoriche e motivazionali, tutte le schede di lavoro che
abbiamo costruito e poi sperimentato nel corso di questi
lunghi anni di attività.
Il mio ringraziamento affettuoso va,
innanzitutto, agli autori di questo testo che con me e per
me hanno lavorato e sofferto, traendone, spero, la
soddisfazione di acquisire buona conoscenza e competenza
nell’affrontare il diabete e le sue problematiche ma,
soprattutto, di avere instaurato relazioni produttive con i
ragazzi ed i loro familiari.
In secondo luogo un grazie a tutti gli
operatori sanitari che si sono avvicendati, nel corso degli
anni, alla conduzione dei Campi Scuola.
In particolare voglio ricordare l’impegno dei
dottori Massimo Scattoni, Maurizio Bartolozzi, Laura
Matteucci ed Alessandro Monaci.
Un ringraziamento sentito all’avvocato
Riccardo Senatore che a tale iniziativa ha sempre creduto e
per la quale si è sempre battuto anche con grande
difficoltà, e che in passato ci ha sempre garantito
logistica e finanziamento.
I disegni delle copertine e della fiaba sono
dovuti alle abili mani della dottoressa Rosaria Matera a cui
va il mio affettuoso apprezzamento.
Infine un grazie eccezionale a Romano
Bernabò, che è uno dei principali autori del libro ma che
merita tutta la mia devozione perché è stato l’anima e la
mente constante di tutta l’esperienza, mettendoci tutto se
stesso a tal punto che, senza di lui, difficilmente avremmo
potuto scrivere anche una sola riga.
Gabriele Barlocco
P.S.
Iniziamo con una favola. E’ quella che raccontiamo ai
nostri ragazzi come introduzione al lavoro del campo scuola |