5 dicembre 2017

Diabete : un terzo dei pazienti con tipo 2 rifiuta l’insulina.

Terapia rimandata di due anni, colpa anche dei falsi miti

Quasi un terzo degli adulti con diabete di tipo 2 ritarda di molto l’inizio della terapia con insulina, nonostante l’indicazione del medico. Lo afferma uno studio pubblicato da Diabetes Medicine.    I ricercatori del Brigham and Women’s Hospital e della Harvard Medical School di Boston hanno analizzato le cartelle elettroniche dell’ospedale tra il 2000 e il 2014. Dei quasi 3300 pazienti esaminati circa il 30% ha rifiutato l’indicazione del medico di iniziare l’insulina, aspettando in media due anni, periodo in cui i valori della glicemia si erano alzati notevolmente.

“Il fenomeno è ben noto, e si applica anche da noi – spiega Enzo Bonora direttore della Endocrinologia e Diabetologia della Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona -, giusto ieri in ambulatorio ho avuto un paziente che ha rifiutato l’insulina. Questa terapia non è amata dal paziente per diversi motivi: le iniezioni quotidiane non sono bene accette, inoltre aumenta il numero di volte in cui si controlla la glicemia pungendosi il dito, altra operazione sgradita.    Inoltre aumenta il rischio di ipoglicemia. Questa è la realtà, a cui si aggiunge una leggenda metropolitana, che vuole che l’inizio dell’insulina segni il passaggio ad una gravità maggiore della malattia che si concretizza con complicanze più severe, la gente si mette in difesa perchè pensa che l’insulina sia la causa delle complicanze, non un modo per prevenirle”.  

In Italia i diabetici sono 4 milioni, ricorda Bonora, di cui 3,5 milioni curati con farmaci, il 25% dei quali con insulina.    “Ogni anno questa terapia viene offerta ad alcune decine di migliaia di pazienti, ma abbiamo anche molte alternative con nuovi farmaci che ne allontanano l’uso – ricorda l’esperto -. In Italia tutti i pazienti con malattia avanzata sono seguiti dalle diabetologie, non dal medico di base come in altri paesi. Questo permette di instaurare un i rapporto che rende più agevole far accettare la terapia insulinica, che comunque in prima battuta viene rifiutata da anche più di un terzo dei pazienti”

 

Ti piace questo post?

Altre storie

Diabete giovanile tipo 1 : la tecnologia accanto ai più piccoli e non solo .

  Diabetologia | Redazione DottNet | 26/09/2017  Un board di diabetologi pediatri ha presentato un nuovo documento per raccomandare l’utilizzo del sensore per il monitoraggio della glicemia con diabete di tipo 1 La tecnologia ha già fatto enormi progressi per migliorare la gestione del diabete di tipo 1 sia da un...

Una dieta con pochi carboidrati aiuta a tenere a bada il diabete 1

DIABETOLOGIA |  | 07/05/2018 I pazienti hanno migliori valori di glucosio e usano meno insulina Una dieta con un bassissimo contenuto di carboidrati, in aggiunta all’insulina, è in grado di tenere sotto controllo il diabete di tipo 1. Lo afferma uno studio, ancora su un piccolo numero di pazienti e di...

Roma : Impiantati su tre pazienti sensori per glucosio.

Diabete: sensori di glucosio impiantati in pazienti a Roma  | Redazione DottNet | 26/07/2017 17:13 Sono collegati con lo smartphone per il monitoraggio continuo della glicemia Un sensore impiantato sotto la pelle può monitorare in tempo reale l’andamento della glicemia, con un migliore controllo del diabete. Ne sono convinti i...

Categorie

Newsletter

Iscriviti alla newsletter.

Privacy: Acconsento al trattamento dei dati personali