NORMATIVA TOSCANA SUI CAMPI SCUOLA


1985 - La prima disposizione emanata

 

Del 304 - 25/03/2002
Integrazione alla delibera 662 del 20.06.2000

Linee organizzative dell'attività diabetologica e percorso assistenziale per il  paziente con diabete: Percorso per l'educazione sanitaria per il paziente con diabete sia
nell
'
eta' adulta che
nell'eta' evolutiva

La delibera è stata revocata dalla del.108 del 28/2/2011  successivamente leggermente modificata dalla  Delibera N 920 del 28-10-2011


Del.108 28/02/2011

Linee organizzative attività diabetologiche e percorso assistenziale per il paziente con diabete - revoca delibera 662/2000 e sue successive modifiche  ed integrazioni


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REGIONE TOSCANA - GIUNTA REGIONALE

Allegato B  (prima parte) della Delibera N .304 del 25-03-2002 avente per oggetto

Integrazione delib. Giunta regionale n. 662 del 20.06.2000 "Linee organizzative dell'attività diabetologica e percorso assistenziale per il paziente con diabete": percorso per l'educazione sanitaria per il paziente con diabete sia nell'età adulta che nell'età evolutiva.

PERCORSO DI INDIRIZZO ALL’EDUCAZIONE ALL'AUTOCONTROLLO E ALL'AUTOGESTIONE DEL DIABETE MELLITO DI TIPo 1 in eta' evolutiva

 

                                                 SECONDA PARTE DELL'ALLEGATO B

MONITORAGGIO ED INDICATORI DI EFFICACIA
Il raggiungimento degli obiettivi di cui alla premessa viene valutato mediante il monitoraggio dei seguenti indicatori:

  1. Controllo metabolico con HbA1c entro i limiti indicati dal Diabetes Control and Complication Trial (DCCT)

  2. Aderenza alle Linee Guida nutrizionali

  3. Accrescimento in linea con gli Standard di normalità

  4. Autonomia terapeutica in funzione dell'età del paziente

  5. Qualità della vita valutata secondo gli standard internazionali

  6. Complicanze:

  • A breve termine: frequenza di ipoglicemie gravi e/o chetoacidosi espressa come numero di eventi ogni 100 pazienti/anno

  • A lungo termine:

    • retinopatia (assente o background)

    • nefropatia (AER < 20 mg/min./1.73 mq)

    • neuropatia (assenza di segni clinici e strumentali di compromissione neurologica)

STANDARD MINIMI DEGLI OBIETTIVI EDUCATIVI

1) PRINCIPI GENERALI

  • L’educazione rappresenta il cardine fondamentale su cui si basa la cura del diabete

  • Ogni diabetico ha il diritto di poter usufruire di un programma educativo comprensibile da parte di un gruppo di esperti

2) CONTENUTI DEL PROGRAMMA EDUCATIVO

  • Elementi conoscitivi di base da impartire dal momento della diagnosi:

  1. Comprensione dei segni e sintomi che hanno portato alla diagnosi del diabete.

  2. Spiegazione semplice delle possibili cause del diabete. Prevenzione e rimozione dei sensi di colpa.

  3. Fabbisogno e modalità di azione dell’ insulina.

  4. Glucosio e glicemia. Livelli normali di glicemia e target glicemici.

  5. Capacità pratiche di autogestione: iniezione di insulina, determinazione della glicemia e della glicosuria. Significato di queste determinazioni.

  6. Informazioni dietetiche elementari.

  7. Semplice spiegazione degli episodi ipoglicemici. Significato dell’opportunità di avere sempre con sé degli zuccheri a rapido assorbimento.

  8. Il diabete durante le malattie intercorrenti. Raccomandazione di non omettere mai l’iniezione di insulina.

  9. Il diabete a casa ed a scuola, con speciale riferimento all’attività fisica.

  10. Utilità della carta del diabetico, dei braccialetti di riconoscimento etc.

  11. Opportunità di affiliarsi alle Associazioni di volontariato.

  12. Adattamento psicologico alla diagnosi.

  13. Supporto telefonico continuo per le emergenze.

 

  • Acquisizioni conoscitive successive:
  1. Fisiopatologia, epidemiologia e classificazione del diabete.

  2. Fisiologia, secrezione ed azione dell’insulina.

  3. Iniezione di insulina, tipi di insulina, assorbimento, profili d’azione e adattamento insulinico.

  4. Nutrizione: pianificazione dei pasti. Significato dei carboidrati, grassi, proteine e fibre. Capacità di adattare i pasti a seconda delle mutevoli necessità. Significato del peso ideale. "Alimenti per diabetici". Dolcificanti. Bibite. Rapporto fra esercizio fisico e dieta.

  5. Significato del monitoraggio del diabete. Significato dell’emoglobina glicata.

  6. Ipoglicemia: prevenzione, riconoscimento e trattamento. Significato ed uso del glucagone.

  7. Malattie intercorrenti. Iperglicemia. Chetosi. Prevenzione della chetoacidosi.

  8. Complicanze micro e macrovascolari e loro prevenzione. La necessità di sottoporsi a periodici controlli.

  9. Esercizio fisico. Pianificazione delle vacanze e dei viaggi.

  10. Capacità di risolvere problemi ed autogestione del diabete.

  11. Fumo, alcool e droghe.

  12. Comportamento a scuola, in collegio. La patente di guida. La guida di veicoli.

  13. Sessualità. Gravidanza e contraccezione.

 

3) EDUCAZIONE PER FASCE DI ETA’

  • Età dell’asilo:

  1. Riconoscimento della dipendenza totale della gestione del diabete da parte dei familiari.

  2. Attenzione particolare ai comportamenti alimentari e fisici imprevedibili tipici di questa età.

  3. Informazione sulla severità e maggior frequenza degli episodi ipoglicemici a questa età.

  •  Età della scuola:

  1. Primi elementi conoscitivi sulla pratica dell’iniezione e automonitoraggio.

  2. Riconoscimento dei segni e sintomi dell’ipoglicemia e cenni al loro trattamento.

  3. Adattamento del diabete ai programmi scolastici, ai pasti scolastici, all’attività fisica e sportiva.

  4. Istruzione dei genitori sul graduale sviluppo dell’autonomia del bambino e sulla necessità di acquisire progressivamente la responsabilità della cura.

  •  Adolescenti:

  1. Promozione dell’indipendenza in rapporto al grado di maturità e di conoscenza del soggetto.

  2. Discussione sui conflitti emozionali e sui rapporti con i coetanei.

  3. Discussione delle strategie su come affrontare le inosservanze dietetiche, le malattie intercorrenti e gli episodi ipoglicemici.

  4. Negoziazione degli obiettivi e delle priorità. Assicurazione che gli impegni presi siano realmente compresi ed accettati.

  5. Sviluppo di strategie atte ad avviare il passaggio dal diabetologo pediatra al diabetologo dell’adulto.

 

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