 |
|
REGIONE TOSCANA GIUNTA REGIONALE |
|
Allegato B della
Delibera N .304 del 25-03-2002 avente per oggetto
Integrazione delib. Giunta regionale n. 662 del 20.06.2000 "Linee
organizzative dell'attività diabetologica e percorso assistenziale per il
paziente con diabete": percorso per l'educazione sanitaria per il
paziente con diabete sia nell'età adulta che nell'età evolutiva.
PERCORSO DI INDIRIZZO ALL’EDUCAZIONE ALL'AUTOCONTROLLO E
ALL'AUTOGESTIONE DEL DIABETE MELLITO DI TIPO 1 IN ETA' EVOLUTIVA
PRIMA PARTE DELL'ALLEGATO B
PREMESSA
Nella terapia del Diabete di tipo 1 in età evolutiva, il
programma educativo deve essere adattato all'età del paziente e deve
necessariamente coinvolgere tutto il nucleo familiare.
OBIETTIVI
Il percorso educativo prevede varie tappe a seconda dell'età del
soggetto, a partire dal coinvolgimento totale delle figure parentali fino
ad una completa autonomia di gestione da parte del ragazzo. Questo
"passaggio di testimone" deve essere preparato e realizzato in
maniera graduale e progressiva nel corso degli anni; per questi motivi il
programma educativo deve essere distribuito secondo livelli e momenti
successivi di formazione:
A - all'esordio della patologia in
ospedale,
Al momento della diagnosi, superata la fase acuta del
riequilibrio, gli Operatori della struttura diabetologica pediatrica con
il Pediatra/Medico di medicina generale devono fornire le informazioni di
ordine generale, circa la patogenesi e la terapia della nuova condizione,
sul significato della sua cronicità e della possibilità di prevenire le
complicanze, valorizzando soprattutto l' aspettativa e la qualità della
vita futura, favorendo l'accettazione da parte del paziente e dei suoi
familiari di comportamenti corretti atti a garantire lo stato di salute e
la collaborazione necessaria ad intraprendere il percorso educativo verso
l'autogestione. L'approccio educativo deve essere individuale e deve
tendere alla acquisizione dei fondamenti della conoscenza teorica di base
e delle capacità operative necessarie per l'autogestione (corretta
preparazione, miscelazione e somministrazione sottocutanea dell'insulina,
esecuzione e lettura della glicemia e della glicosuria, redazione del
diario di terapia) utili alla dimissione dal reparto nel più breve tempo
possibile e all'avvio della gestione domiciliare del diabete. I tempi
necessari per il completamento di questa fase non devono essere inferiori
a 9 ore complessive di colloquio
B - durante gli incontri al Centro
Diabetologico.
1. Dopo la prima settimana di malattia
E' opportuno dedicare un incontro tra genitori ed equipe terapeutica
all'approfondimento del profilo psicopedagogico del paziente e del nucleo
familiare allo scopo di valutare le loro modalità di approccio ai
problemi e di verificare le dinamiche medico-paziente
2. Verifica ambulatoriale dell'autogestione
I principi della conoscenza del Diabete saranno gradualmente approfonditi
e rafforzati nei successivi incontri periodici presso il Centro
Diabetologico, che avranno frequenza diversa secondo un programma
educativo personalizzato e adattato a tutto il nucleo familiare. Comunque
è consigliabile una frequenza media di 1-2 volte a settimana fino al
primo mese, di 1 volta a settimana per i successivi 2 mesi e infine ogni 3
mesi, fino al momento del passaggio del paziente al Centro per gli adulti.
La verifica e il rinforzo dell'educazione sarà attuata individualmente
(tempo previsto: 45 minuti per il soggetto pre-pubere; 60 minuti per
l'età adolescenziale) con l'intervento, secondo le necessità, del
Pediatra/Medico di medicina generale, del dietista, dello psicologo,
dell'infermiere e dell'educatore.
C - Corsi regolari di autogestione del diabete
Il Centro prepara dei Corsi periodici (almeno annuali), articolati in 8-10
incontri della durata di circa 90 minuti, dedicati a gruppi omogenei
(genitori di bambini piccoli, adolescenti, famiglie con nuova diagnosi,
bambini con patologie associate, ecc.). Per questi ultimi (8-10 anni) sono
consigliate metodiche di educazione al computer integrate da discussione
di gruppo.
D -
Campi - Scuola
Momento insostituibile del processo educativo del soggetto con diabete in
età evolutiva è rappresentato dal Campo Scuola, finalizzato alla
verifica e all'esercizio dell'autonomia terapeutica e al miglioramento
delle capacità di integrazione sociale. Il numero ideale di partecipanti
è compreso tra 15 e 20 soggetti al massimo, seguendo nella costituzione
del gruppo, criteri di omogeneità per età e situazione clinica; il
rapporto ottimale è di 1 educatore (medici, infermieri, dietisti,
psicologi, animatori) ogni 3- 5 partecipanti. La durata del campo deve
essere di 7-10 giorni e la responsabilità deve essere affidata ad un
Pediatra diabetologo. Gli obiettivi ,i contenuti formativi ed i criteri
organizzativi sono stati definiti secondo linee guida dalla Società
Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica .
Nella documentazione clinica di ogni paziente deve essere
registrata l' evoluzione del percorso educativo personalizzato.
I Campi Scuola sono organizzati
dai Servizi di
Diabetologia Pediatrica di Firenze, Pisa e Grosseto
nella misura di uno per anno per ciascun Servizio.
A parità di finanziamento se una delle Aziende
individuate dal Piano Sanitario (Firenze, Pisa, Grosseto ) non organizza
i campi, può essere delegata altra Azienda purchè accreditata.
E.- Ruolo delle Associazioni di
Volontariato
Le Associazioni di volontariato collaborano con le
Strutture di Diabetologia Pediatrica all'impostazione dei programmi
dei corsi per l'educazione dell'autocontrollo ed autogestione del
paziente con diabete, alla divulgazione della corretta conoscenza della
patologia a livello sociale ed alla verifica della qualità del servizio.