CORSI DI AGGIORNAMENTO PER ADOLESCENTI E GIOVANI ADULTI


1991 Seminario di aggiornamento Castiglione della Pescaia
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1992 Seminario di aggiornamento Castiglione della Pescaia
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1993 Seminario di aggiornamento Castiglione della Pescaia Realizzazione congiunta AGD e FDG
1994 Seminario di aggiornamento Castiglione della Pescaia
1998 Seminario aggiornamento Terme Petriolo
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1999 Seminario di aggiornamento Castiglione della Pescaia
2010 Convegno di aggiornamento - Centro Congressi Fattoria la Principina - Grosseto
 
Legislazione Toscana su Campi scuola
A.G.D. GROSSETO

2° SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO  PER GIOVANI DIABETICI
16 - 19 SETTEMBRE 1992 -  Hotel l'Approdo - Castiglione della Pescaia - Grosseto

LEZIONE DEL PROF. LESTRADET - PARIGI
Trascrizione della registrazione senza alcuna correzione

Il diabete è definito come una malattia caratterizzata da iperglicemia, la spiegazione più frequentemente data circa 100 anni, dal 1889, è che la mancanza assoluta o relativa di insulina ha come conseguenza una soppressione oppure una cattiva assimilazione del glucosio da parte dei tessuti.

Parleremo soprattutto di questi due argomenti, e alla fine se volete potremo fare degli accenni sulle complicanze.

All'inizio abbiamo detto che il diabete viene definito come malattia con iperglicemia, spesso lo si rappresenta come una bilancia, la concezione mondiale, globale è che lo zucchero su questa bilancia equivale all'insulina, quindi poco zucchero poca insulina, e quindi i due elementi si compensano tra loro.

Successivamente è stato aggiunto a questo concetto che aggiungendo lo zucchero lo stress, la bilancia pende da quella parte, allora per bilanciare abbiamo aggiunto all'insulina l'esercizio fisico. Per compensare quindi la quantità di zucchero si è cercato di mantenere equilibrata la quantità di questo zucchero nell'organismo in modo che questo permettesse poi, equivalesse in certo qual modo ad un eguale trattamento insulinico, uguale tutto il giorno. Voi sapete che per anni si è cercato di dare, di somministrare per alimentazione una quantità di zucchero molto bassa e però necessaria all'organismo in modo che questo avesse come risultato poca insulina al diabete.

Per molto tempo inoltre il diabete è stata un'unica malattia, quindi una sola malattia che riguardava diversi aspetti, quindi è stato definito come diabete completo, diabete medio e diabete piccolo, lieve, e quindi come risultato è stato trattato nella sua globalità senza differenziare i tipi di diabete, questo ha fatto sì che poi anche dal punto di vista associativo ci sono state associazioni che hanno riunito tutti i tipi di soggetti affetti dal diabete qualsiasi tipo fosse.

Quando Bersono e......hanno scoperto nel 1960 che si poteva trattare il diabetico con dosaggi di insulina, aggiustando la dose insulinica, si è scoperto che c'era molta differenza fra un soggetto e l'altro che c'erano soggetti che avevano una secrezione di insulina molto bassa e con presenza di zucchero, ma c'erano anche soggetti che avevano presenza di zucchero nelle urine con una secrezione quasi normale di insulina.

Il diabete quindi è stato considerato da allora più che una malattia un sindrome che comporta tre fasi diverse: ci sono qui tre immagini di tre macchine, allora ci sono tre possibilità per rallentarne l'andatura, la prima è quando l'autista si addormenta, questo il caso in cui la macchina si addormenta insieme all'autista e quindi è un caso su 400 e l'insulina in questo caso è molto bassa oppure sparisce completamente. Il secondo caso invece rappresenta una macchina sovraccarica di peso, in questo caso l'insulina si produce ma viene rallentata e quindi l'andatura della vettura diminuisce, questo è il diabete grasso che in Francia ha una percentuale di una persona su 50. Il terzo caso invece rappresenta una macchina vecchia con un autista altrettanto vecchio, quindi questo è un caso più frequente di invecchiamento, quindi la secrezione insulinica è normale però il funzionamento dovuto all'età è peggiore, quindi succede molto più frequentemente ed è un caso su 25. Chiaramente le misure da prendere sono molto diverse nei tre casi.

Nel primo caso per esempio bisogna svegliar bene l'autista oppure sostituirsi ad esso, imparare a guidare bene e pigiare nuovamente sull'acceleratore per far sì che questa macchina abbia nuovamente un'andatura normale.

Il caso che riguarda voi è solo il primo caso perché evidentemente poi può succedere che tutti si invecchia, si diventa grassi e poi si sommino le diverse cose, però per quanto riguarda voi è importante che la macchina è buona, c'è solamente un autista che dorme, quindi bisogna riprendere in mano la situazione, imparare bene a guidare e andare avanti. Oggi si parla appunto proprio di questo primo caso.

Parlando quindi di diabete insulino primo, bisogna vedere che cos'è questa malattia. L'iperglicemia non è il riflesso di una non utilizzazione del glucosio, ma quella di un adattamento tale che alla fine il glucosio viene normalmente utilizzato dalle cellule. Si può quindi fare l'esempio dell'ipertensione, perché il sangue non è che non passa perché il soggetto è iperteso, ma l'ipertensione viene proprio per permettere al sangue di passare. Quindi non si tratta di curare l'ipertensione del diabete, dello zucchero, ma si tratta di fare in modo che lo zucchero passi bene e arrivi alle cellule nel modo giusto, ci sia cioè una giusta utilizzazione. Per capire bene quindi è necessario riferirsi prima di tutto al soggetto non diabetico, in modo da vedere cosa succede in lui e per ispirarsi quindi a questo funzionamento.

Il glucosio è assolutamente necessario perché le cellule dell'organismo possano vivere in tutti i soggetti è indispensabile come l'acqua lo è per questi fiori, in modo che questi possano vivere. Questi fiori sono le cellule dell'organismo che hanno bisogno di glucosio nella misura di 10 grammi all'ora esattamente come i fiori hanno bisogno dell'acqua.

In un soggetto di 60 kg di peso il glucosio contenuto nel liquido extracellulare rappresenta un quarto del peso corporeo. Un serbatoio di 15 litri di acqua contiene un grammo di glucosio e in queste condizioni il glucosio entra nelle cellule in quantità sufficiente per assicurare la loro vita. Quando il fabbisogno aumenta perché l'insulina apre il passaggio, alza la saracinesca in modo che il glucosio passi molto più rapidamente, quando invece il tempo è nuvolo e c'è meno bisogno di acqua, cioè il fabbisogno diminuisce, diminuisce anche la secrezione insulinica e quindi si ha tutto un adattamento organico. Nel soggetto non diabetico quindi succede che le cellule ricevano un apporto in glucosio sufficiente più o meno alto a secondo del fabbisogno e anche in un soggetto che non si alimenta questo adattamento avviene ugualmente. La glicemia quindi resta sul livello di 1 grammo, quindi questo livello di 1 grammo necessario perché le cellule cerebrali ricevano sufficiente zucchero è necessario per il benessere della persona. Evidentemente nel bambino piccolo non è 1 grammo ma è 0,6, negli uccelli e nei polli la glicemia è un grammo e 50, nei pinguini 2,50 gr., nell'uomo un grammo. Quindi un serbatoio, glucosio in questo serbatoio che contiene 15 litri, 15 gr. di glucosio immediatamente disponibili e poiché ne usiamo 10 gr,. all'ora mediante, i rischi di ipoglicemia sono permanenti e quindi necessari di aprire continuamente questo serbatoio. Per far ciò abbiamo a disposizione diversi sistemi, in un soggetto digiuno la mattina la glicemia resta costante perché ci sono delle riserve di glicogeno nel fegato circa 100 gr. che vengono liberate quindi immesse nel serbatoio permettendo all'organismo di mantenere la sua glicemia e alle cellule di vivere normalmente, se il fabbisogno in queste condizioni aumenta, si aumenta un po' l'apertura e si liberano le riserve ancora disponibili e l'inverso se il fabbisogno diminuisce, quindi avviene un adattamento e la glicemia che è necessaria al funzionamento cerebrale resta a 1 gr. Questo dura circa 10 ore, se si supera questo tempo si finiscono le riserve disponibili di glicogeno e in questo momento allora il fegato comincia a funzionare per fabbricare zucchero attingendo alle riserve organiche e fornisce così la quantità di glucosio necessario, se non si fa quindi colazione al mattino, la maggior parte del tempo non succede niente, ma in certi soggetto questo non funziona, le persone si stancano e verso le 11 accusano dei sintomi di malessere, questo a digiuno, un possibile adattamento senza alcun apporto esterno, utilizzazione delle riserve, fabbricazione del glucosio da parte del fegato che attinge alle riserve organiche, muscoli, si può restare quindi diversi giorni senza mangiare e attingendo alle riserve e dimagrendo come conseguenza. Evidentemente questo non potrebbe durare a lungo, ed ecco quindi il ruolo dell'alimentazione, si parla sempre di soggetto non diabetico, che cos'è l'alimentazione? Al momento in cui ci si alimenta, che è rappresentato in questo disegno dalla pioggia, l'acqua, il glucogeno e i glucidi, i gradi e le proteine, il glucidi vanno direttamente nel serbatoio che fa alzare il livello della glicemia leggermente, appena arriva la pioggia l'insulina che è la fatina buona alza quindi un po' la saracinesca e allo stesso tempo ferma la secrezione, la liberazione del glicogeno, ferma la fabbricazione di zucchero da parte del fegato e inverte il sistema ricuperando zucchero sotto forma di glicogeno, l'insulina oltre che la fatina buona potrebbe essere rappresentata anche dal giardiniere che non solo si occupa della buona alimentazione ma anche delle riserve da tenere. durante questa alimentazione avvengono tre cose importanti, il glicogeno non viene più liberato ma si ricostituisce si rigenera, il fegato smette di produrre glucosio e di conseguenza al pasto la glicemia non si alzerà più di tanto perché avviene una ripresa e la penetrazione che aumenta ovviamente rappresenta a sua volta un recupero, sotto l'influenza dell'insulina quindi si mantiene la glicemia verso sul grammo e dopo la digestione, 2 o 3 ore, ci si ritrova nella situazione precedente, la glicemia viene mantenuta dalla alimentazione del glicogeno, cioè quello che si chiama la neoglicogenesi, fabbricazione del glicogeno da parte del fegato. In un soggetto quindi non diabetico i due terzi della giornata sono in questa situazione e l'insulina ha un ruolo molto importante, ma ancora più importante quando avviene un apporto di glucosio. Per finire a proposito del soggetto normale quindi, vediamo cosa succede in un soggetto non diabetico quando questo assume solo grassi e non prende glucidi solo protidi e lipidi, ciò che succede per esempio negli Esquimesi, o in soggetti che non assumono glucidi nella loro alimentazione come per esempio alcuni grassi che vogliono dimagrire, in questo caso per mantenere la glicemia l'organismo dipende da un lavoro permanente del fegato che è quindi obbligato a causa dell'assunzione di proteine e lipidi a fabbricare in continuazione zuccheri per l'alimentazione delle cellule. Un soggetto quindi non diabetico mantiene la sua glicemia in ogni caso, in tutte le circostanze, ad un livello più o meno uguale sia a digiuno ben alimentato e anche con un'alimentazione normale soprattutto. L'adattamento si fa appunto grazie all'insulina che tutto il giorno si adatta sempre proprio come una macchina che per mantenere una velocità costante ha bisogno che l'acceleratore venga spinto più o meno a seconda dei momenti. Questo avviene ovviamente senza che sci si pensi affatto e funziona perfettamente. Cos'è adesso il diabete? Che cosa causa la soppressione dell'insulina. Questo è il diavoletto che distrugge l'insulina, se in questa situazione la glicemia restasse a un grammo, anche quando la saracinesca va giù ma non del tutto come quando si leva il piede dall'acceleratore, in questo caso la quantità del glucosio diminuisce ovviamente perché si rimpicciolisce il passaggio e quindi i fiori del giardino soffrono e ovviamente smettono di vivere completamente, c'è una piccola quantità di glucosio che passa ugualmente, la quantità non è sufficiente, succede come quando non si annaffiano sufficientemente i fiori, nel diabete quando succede questo c'è una minaccia di morte, e l'organismo davanti a questa situazione drammatica alza la glicemia e alzando la glicemia anche se la saracinesca è parzialmente chiusa la pressione diventa sufficientemente alta da far passare comunque i 10 gr. necessari alla vita delle cellule. Questa glicemia è comunque utile perché in mancanza dell'insulina fa penetrare ugualmente nelle cellule la vita sufficiente per farle nuovamente funzionare, questo è il diabete. Nel giardino i fiori tornano alla loro iniziale bellezza grazie all'iperglicemia. Nel diabete quindi la situazione normale si recupera grazie proprio all'iperglicemia che permette questo passaggio. Nel soggetto non diabetico grazie all'adattamento permanente dell'insulina la glicemia resta stabile, ma qui aumentando il fabbisogno non potendo fare più insulina in questo caso è la glicemia che si alza, se invece il fabbisogno diminuisce la glicemia si adatta. Ciò che caratterizza la vita senza insulina non è la non utilizzazione del glucosio che resta uguale ma una datazione delle glicemie per mantenere l'alimentazione delle cellule subiscono degli sbalzi considerevolissimi, e questo succede senza intervento esterno, se ovviamente c'è una porta esterna le oscillazioni aumentano considerevolmente.

Il diabetico quindi si trova nella necessità di fabbricare glucosio in quantità sufficiente, importante per mantenere la glicemia a livello necessario, quindi il fegato lavora molto di più come il cuore lavora molto di più nel soggetto iperteso, se si vuol mantenere quindi l'apporto dei 10 gr. orarti con la glicemia a 2-3 gr. bisogna che il fegato fornisca non solo la quantità del glucosio necessaria alle cellule in 10 gr ma compensi ugualmente quello che viene eliminato con urine, il fegato di un diabetico è obbligato a lavorare molto di più di un non diabetico; non perché l'organismo utilizzi più glucosio ma solo per compensare le perdite. Lo stesso quando c'è molta traspirazione si deve bere molta acqua per recuperare, per reintegrarsi. Se ipoteticamente si abolissero da questo funzionamento i reni il fegato dovrebbe solo produrre i 10 gr. necessari. Non è che il fegato di un soggetto diabetico produca più zucchero del fegato di un soggetto diabetico è che il fegato produce la quantità di ..................necessaria e ai 10 gr, che sono necessari per la sopravvivenza e la vita delle cellule che comunque resta uguale, ma deve produrre poi la quantità che viene persa, in un soggetto diabetico non trattato quindi l'utilizzo del glucosio, la parte delle cellule resta lo stesso ma si ha come conseguenza l'elevazione la crescita i fenomeni di iperglicemia molto alti, con grandi oscillazioni, cosa si può fare quindi per trattare un diabetico, vediamo un po' qualche soluzione. La natura quindi provoca una fame notevole per cercare di compensare, ma disgraziatamente l'apporto del glucosio fa aumentare notevolmente la glicemia, e quindi questa soluzione non è quella giusta, un'altra soluzione eventuale quella dell'esercizio fisico, ma nemmeno questa è giusta, la sola soluzione è fare insulina, per sostituire manualmente quello che il pancreas fa organicamente. Abbiamo visto che l'insulina viene prodotta dall'organismo in una parte a quantità stabile, ma all'occorrenza, quando c'è l'apporto con l'alimentazione in quantità maggiore a seconda del fabbisogno. Il diabete quindi non è una malattia ma piuttosto molto malattie insieme quindi si ha una sindrome piuttosto che una malattia con diversi aspetti di carattere endocrino. il soggetto diabetico è quindi un soggetto normale anche organicamente perché il fabbisogno delle proprie cellule è sempre di 10 gr. come nel soggetto normale, però il discorso di queste iperglicemie che se non vengono trattate ovviamente hanno delle conseguenze gravi. Vorrei parlare adesso dell'acetone, che cosa significa la presenza di acetone, torniamo un momento in un soggetto non diabetico, nel quale il fabbisogno è importante, in un soggetto che non mangia, e nel quale il fegato non arriva a produrre abbastanza glucosio per la vita delle cellule, in questo caso la glicemia tende a abbassarsi e questo non è compatibile con una vita normale. In una situazione di questo tipo l'organismo spontaneamente cerca glucosio per far salire la glicemia, nel soggetto normale quindi si ha da una parte una secrezione di glucagone, questo disgraziatamente non può funzionare se c'è ancora il glicogeno nel fegato, dopo 10 ore abbiamo detto che non c'è più glicogeno e quindi non essendo più possibile questa possibilità resta solamente la glicogenesi e in questo caso ci si ritrova quindi in questa situazione. L'organismo trova quindi un altro mezzo, sotto l'influenza del glucagone, del resto, di liberare, di produrre una quantità sufficiente dai grassi da fabbricare una sostanza che assicuri il fabbisogno delle cellule, ciò che succede in un giardino quando c'è molto sole, la pompa non funziona, quindi bisogna pompare a mano per compensare momentaneamente questa mancanza. Il soggetto non diabetico in questa situazione con glicemie basse, sopravvive grazie alla produzione di questi corpi chetonici che lo fanno sopravvivere. situazione frequente nei bambini, e il trattamento questo non è provocato dall'insulina perché ne hanno in quantità sufficiente, dunque la situazione si risolve automaticamente se con l'apporto esterno cioè la pioggia, cioè che poi corrisponde a bevande zuccherate, la glicemia si rialza e non c'è più bisogno di questa pompa manuale questo è l'acetone nei bambini in soggetti digiuni, e questo è un funzionamento molto semplice che produce effetti immediati.

Parliamo adesso di chetosi in un soggetto diabetico. In un soggetto diabetico non c'è più insulina, il passaggio diventa difficile malgrado gli sforzi del fegato che fabbrica zucchero in grande quantità, la glicemia si alza molto talvolta ma ci sono dei limiti, e quando lo zucchero non ce la fa a ridurre abbastanza zucchero per compensare le perdite ci si trova nella stessa situazione del soggetto normale senza zucchero e la soluzione non è di dare zucchero in questo caso, ma fare insulina, si apre il passaggio, la glicemia si abbassa, e si sopprime la chetosi. Io finisco qui per il momento, si può dire qualche parola sulle complicanze se volete, dipende un pochino da come va la discussione, quello che voglio significare e le parole con cui voglio terminare è che il diabetico è un soggetto normale sotto tutti gli effetti anche nella situazione organica in mancanza di insulina perché le sue cellule vengono nutrite perfettamente come nel soggetto non diabetico, perché tutto funziona bene all'iperglicemia, purtroppo queste iperglicemie producono delle conseguenze e quindi bisogna intervenire però il diabetico è un soggetto normale, si tratta di una sindrome endocrina come tutte le malattie di questo tipo. Siccome io ho detto frequentemente grazie a questa iperglicemia tutto è normale devo dire anche perché questa iperglicemia può essere pericolosa, quali sono le conseguenze. Le iperglicemie sono quindi utili a breve termine perché ovviamente compensano la situazione di mancanza di insulina, a lungo termine però possono essere pericolose perché causano delle alterazioni nei tessuti. Le complicanze del diabete sapete che affliggono i vasi sanguigni più piccoli, i capillari. Che cos'è un capillare, questa è la vista di un capillare in sezione, quindi un piccolo tubo permeabile, sono fabbricate da cellule permanenti che si chiamano periceti. Queste cellule non sono sensibili all'insulina, quindi queste pareti sono fatte di cellule che non sono sensibili all'insulina, che a un livello glicemico di 1 gr. ogni tanto su queste pareti si fissano delle cellule di glucosio, una membrana omogenea e ogni tanto ci sono delle molecole di zucchero che si depositano che danno la permeabilità e permettono al substrato di zucchero ecc., di passare la membrana. In questo capillare i globuli rossi passano perfettamente nel modo giusto sufficiente, nel diabetico che è costantemente trattato da un'alta glicemia, che cosa succede invece, il pericito che non è sensibile all'insulina è invece sensibile al glucosio, se ci si hanno 3 gr per litro invece di 1 lavora tre volte tanto, fabbrica cioè inspessisce la membrana, e saturando la membrana stessa di glucosio che la rende molto più fragile, questi capillari quindi vengono ad avere una membrana spessa, più fragile che può distendersi, che può allargarsi e quindi anche rompersi con microemorragie, lo spessimento può sopprimere il passaggio del sangue un po' per volta e creando quindi delle perturbazioni nell'irrorazione dei tessuti, questo si può produrre a tutti gli stadi dell'organismo, ma se si interviene in tempo ci può essere una regressione e si possono ottenere sensibili miglioramenti, ma se non si fa attenzione possono avvenire delle soppressioni di circolazione cioè provocare delle microemorragie. Il problema è quindi di sapere bene che questo fenomeno è legato all'iperglicemia e anche negli altri tipi di diabete l'iperglicemia causa gli stessi inconvenienti. Per molto tempo non abbiamo saputo questo, non abbiamo scoperto, oggi grazie all'emoglobina glicosilata sappiamo abbastanza bene, conoscere lo stato del diabetico e quindi adottare le misure giuste, il trattamento giusto, e fare in modo che queste complicanze spariscano, ecco perché quindi è così importante per un diabetico controllare frequentemente gli occhi perché queste microangiopatie compaiono, si può intervenire bene oggi con il laser e sopprimendo delle zone che possono essere pericolose. Vorrei dire solo questo a proposito delle complicanze per dirvi che l'iperglicemia è qualcosa di utile perché mantiene la vita, a prezzo però di rischi a lungo termine, ma se si fa l'insulina bene, riportando l'organismo alla sua situazione normale, tutto è normale.

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