2° SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO PER
GIOVANI DIABETICI
16 - 19 SETTEMBRE 1992 - Hotel l'Approdo - Castiglione della Pescaia -
Grosseto
LEZIONE DEL PROF. LESTRADET -
PARIGI
Trascrizione della registrazione senza alcuna correzione
Il diabete è definito come una malattia caratterizzata da
iperglicemia, la spiegazione più frequentemente data circa 100 anni, dal 1889,
è che la mancanza assoluta o relativa di insulina ha come conseguenza una
soppressione oppure una cattiva assimilazione del glucosio da parte dei tessuti.
Parleremo soprattutto di questi due argomenti, e alla fine se
volete potremo fare degli accenni sulle complicanze.
All'inizio abbiamo detto che il diabete viene definito come
malattia con iperglicemia, spesso lo si rappresenta come una bilancia, la
concezione mondiale, globale è che lo zucchero su questa bilancia equivale
all'insulina, quindi poco zucchero poca insulina, e quindi i due elementi si
compensano tra loro.
Successivamente è stato aggiunto a questo concetto che
aggiungendo lo zucchero lo stress, la bilancia pende da quella parte, allora per
bilanciare abbiamo aggiunto all'insulina l'esercizio fisico. Per compensare
quindi la quantità di zucchero si è cercato di mantenere equilibrata la
quantità di questo zucchero nell'organismo in modo che questo permettesse poi,
equivalesse in certo qual modo ad un eguale trattamento insulinico, uguale tutto
il giorno. Voi sapete che per anni si è cercato di dare, di somministrare per
alimentazione una quantità di zucchero molto bassa e però necessaria
all'organismo in modo che questo avesse come risultato poca insulina al diabete.
Per molto tempo inoltre il diabete è stata un'unica
malattia, quindi una sola malattia che riguardava diversi aspetti, quindi è
stato definito come diabete completo, diabete medio e diabete piccolo, lieve, e
quindi come risultato è stato trattato nella sua globalità senza differenziare
i tipi di diabete, questo ha fatto sì che poi anche dal punto di vista
associativo ci sono state associazioni che hanno riunito tutti i tipi di
soggetti affetti dal diabete qualsiasi tipo fosse.
Quando Bersono e......hanno scoperto nel 1960 che si poteva
trattare il diabetico con dosaggi di insulina, aggiustando la dose insulinica,
si è scoperto che c'era molta differenza fra un soggetto e l'altro che c'erano
soggetti che avevano una secrezione di insulina molto bassa e con presenza di
zucchero, ma c'erano anche soggetti che avevano presenza di zucchero nelle urine
con una secrezione quasi normale di insulina.
Il diabete quindi è stato considerato da allora più che una
malattia un sindrome che comporta tre fasi diverse: ci sono qui tre immagini di
tre macchine, allora ci sono tre possibilità per rallentarne l'andatura, la
prima è quando l'autista si addormenta, questo il caso in cui la macchina si
addormenta insieme all'autista e quindi è un caso su 400 e l'insulina in questo
caso è molto bassa oppure sparisce completamente. Il secondo caso invece
rappresenta una macchina sovraccarica di peso, in questo caso l'insulina si
produce ma viene rallentata e quindi l'andatura della vettura diminuisce, questo
è il diabete grasso che in Francia ha una percentuale di una persona su 50. Il
terzo caso invece rappresenta una macchina vecchia con un autista altrettanto
vecchio, quindi questo è un caso più frequente di invecchiamento, quindi la
secrezione insulinica è normale però il funzionamento dovuto all'età è
peggiore, quindi succede molto più frequentemente ed è un caso su 25.
Chiaramente le misure da prendere sono molto diverse nei tre casi.
Nel primo caso per esempio bisogna svegliar bene l'autista
oppure sostituirsi ad esso, imparare a guidare bene e pigiare nuovamente
sull'acceleratore per far sì che questa macchina abbia nuovamente un'andatura
normale.
Il caso che riguarda voi è solo il primo caso perché
evidentemente poi può succedere che tutti si invecchia, si diventa grassi e poi
si sommino le diverse cose, però per quanto riguarda voi è importante che la
macchina è buona, c'è solamente un autista che dorme, quindi bisogna
riprendere in mano la situazione, imparare bene a guidare e andare avanti. Oggi
si parla appunto proprio di questo primo caso.
Parlando quindi di diabete insulino primo, bisogna vedere che
cos'è questa malattia. L'iperglicemia non è il riflesso di una non
utilizzazione del glucosio, ma quella di un adattamento tale che alla fine il
glucosio viene normalmente utilizzato dalle cellule. Si può quindi fare
l'esempio dell'ipertensione, perché il sangue non è che non passa perché il
soggetto è iperteso, ma l'ipertensione viene proprio per permettere al sangue
di passare. Quindi non si tratta di curare l'ipertensione del diabete, dello
zucchero, ma si tratta di fare in modo che lo zucchero passi bene e arrivi alle
cellule nel modo giusto, ci sia cioè una giusta utilizzazione. Per capire bene
quindi è necessario riferirsi prima di tutto al soggetto non diabetico, in modo
da vedere cosa succede in lui e per ispirarsi quindi a questo funzionamento.
Il glucosio è assolutamente necessario perché le cellule
dell'organismo possano vivere in tutti i soggetti è indispensabile come l'acqua
lo è per questi fiori, in modo che questi possano vivere. Questi fiori sono le
cellule dell'organismo che hanno bisogno di glucosio nella misura di 10 grammi
all'ora esattamente come i fiori hanno bisogno dell'acqua.
In un soggetto di 60 kg di peso il glucosio contenuto nel
liquido extracellulare rappresenta un quarto del peso corporeo. Un serbatoio di
15 litri di acqua contiene un grammo di glucosio e in queste condizioni il
glucosio entra nelle cellule in quantità sufficiente per assicurare la loro
vita. Quando il fabbisogno aumenta perché l'insulina apre il passaggio, alza la
saracinesca in modo che il glucosio passi molto più rapidamente, quando invece
il tempo è nuvolo e c'è meno bisogno di acqua, cioè il fabbisogno diminuisce,
diminuisce anche la secrezione insulinica e quindi si ha tutto un adattamento
organico. Nel soggetto non diabetico quindi succede che le cellule ricevano un
apporto in glucosio sufficiente più o meno alto a secondo del fabbisogno e
anche in un soggetto che non si alimenta questo adattamento avviene ugualmente.
La glicemia quindi resta sul livello di 1 grammo, quindi questo livello di 1
grammo necessario perché le cellule cerebrali ricevano sufficiente zucchero è
necessario per il benessere della persona. Evidentemente nel bambino piccolo non
è 1 grammo ma è 0,6, negli uccelli e nei polli la glicemia è un grammo e 50,
nei pinguini 2,50 gr., nell'uomo un grammo. Quindi un serbatoio, glucosio in
questo serbatoio che contiene 15 litri, 15 gr. di glucosio immediatamente
disponibili e poiché ne usiamo 10 gr,. all'ora mediante, i rischi di
ipoglicemia sono permanenti e quindi necessari di aprire continuamente questo
serbatoio. Per far ciò abbiamo a disposizione diversi sistemi, in un soggetto
digiuno la mattina la glicemia resta costante perché ci sono delle riserve di
glicogeno nel fegato circa 100 gr. che vengono liberate quindi immesse nel
serbatoio permettendo all'organismo di mantenere la sua glicemia e alle cellule
di vivere normalmente, se il fabbisogno in queste condizioni aumenta, si aumenta
un po' l'apertura e si liberano le riserve ancora disponibili e l'inverso se il
fabbisogno diminuisce, quindi avviene un adattamento e la glicemia che è
necessaria al funzionamento cerebrale resta a 1 gr. Questo dura circa 10 ore, se
si supera questo tempo si finiscono le riserve disponibili di glicogeno e in
questo momento allora il fegato comincia a funzionare per fabbricare zucchero
attingendo alle riserve organiche e fornisce così la quantità di glucosio
necessario, se non si fa quindi colazione al mattino, la maggior parte del tempo
non succede niente, ma in certi soggetto questo non funziona, le persone si
stancano e verso le 11 accusano dei sintomi di malessere, questo a digiuno, un
possibile adattamento senza alcun apporto esterno, utilizzazione delle riserve,
fabbricazione del glucosio da parte del fegato che attinge alle riserve
organiche, muscoli, si può restare quindi diversi giorni senza mangiare e
attingendo alle riserve e dimagrendo come conseguenza. Evidentemente questo non
potrebbe durare a lungo, ed ecco quindi il ruolo dell'alimentazione, si parla
sempre di soggetto non diabetico, che cos'è l'alimentazione? Al momento in cui
ci si alimenta, che è rappresentato in questo disegno dalla pioggia, l'acqua,
il glucogeno e i glucidi, i gradi e le proteine, il glucidi vanno direttamente
nel serbatoio che fa alzare il livello della glicemia leggermente, appena arriva
la pioggia l'insulina che è la fatina buona alza quindi un po' la saracinesca e
allo stesso tempo ferma la secrezione, la liberazione del glicogeno, ferma la
fabbricazione di zucchero da parte del fegato e inverte il sistema ricuperando
zucchero sotto forma di glicogeno, l'insulina oltre che la fatina buona potrebbe
essere rappresentata anche dal giardiniere che non solo si occupa della buona
alimentazione ma anche delle riserve da tenere. durante questa alimentazione
avvengono tre cose importanti, il glicogeno non viene più liberato ma si
ricostituisce si rigenera, il fegato smette di produrre glucosio e di
conseguenza al pasto la glicemia non si alzerà più di tanto perché avviene
una ripresa e la penetrazione che aumenta ovviamente rappresenta a sua volta un
recupero, sotto l'influenza dell'insulina quindi si mantiene la glicemia verso
sul grammo e dopo la digestione, 2 o 3 ore, ci si ritrova nella situazione
precedente, la glicemia viene mantenuta dalla alimentazione del glicogeno, cioè
quello che si chiama la neoglicogenesi, fabbricazione del glicogeno da parte del
fegato. In un soggetto quindi non diabetico i due terzi della giornata sono in
questa situazione e l'insulina ha un ruolo molto importante, ma ancora più
importante quando avviene un apporto di glucosio. Per finire a proposito del
soggetto normale quindi, vediamo cosa succede in un soggetto non diabetico
quando questo assume solo grassi e non prende glucidi solo protidi e lipidi,
ciò che succede per esempio negli Esquimesi, o in soggetti che non assumono
glucidi nella loro alimentazione come per esempio alcuni grassi che vogliono
dimagrire, in questo caso per mantenere la glicemia l'organismo dipende da un
lavoro permanente del fegato che è quindi obbligato a causa dell'assunzione di
proteine e lipidi a fabbricare in continuazione zuccheri per l'alimentazione
delle cellule. Un soggetto quindi non diabetico mantiene la sua glicemia in ogni
caso, in tutte le circostanze, ad un livello più o meno uguale sia a digiuno
ben alimentato e anche con un'alimentazione normale soprattutto. L'adattamento
si fa appunto grazie all'insulina che tutto il giorno si adatta sempre proprio
come una macchina che per mantenere una velocità costante ha bisogno che
l'acceleratore venga spinto più o meno a seconda dei momenti. Questo avviene
ovviamente senza che sci si pensi affatto e funziona perfettamente. Cos'è
adesso il diabete? Che cosa causa la soppressione dell'insulina. Questo è il
diavoletto che distrugge l'insulina, se in questa situazione la glicemia
restasse a un grammo, anche quando la saracinesca va giù ma non del tutto come
quando si leva il piede dall'acceleratore, in questo caso la quantità del
glucosio diminuisce ovviamente perché si rimpicciolisce il passaggio e quindi i
fiori del giardino soffrono e ovviamente smettono di vivere completamente, c'è
una piccola quantità di glucosio che passa ugualmente, la quantità non è
sufficiente, succede come quando non si annaffiano sufficientemente i fiori, nel
diabete quando succede questo c'è una minaccia di morte, e l'organismo davanti
a questa situazione drammatica alza la glicemia e alzando la glicemia anche se
la saracinesca è parzialmente chiusa la pressione diventa sufficientemente alta
da far passare comunque i 10 gr. necessari alla vita delle cellule. Questa
glicemia è comunque utile perché in mancanza dell'insulina fa penetrare
ugualmente nelle cellule la vita sufficiente per farle nuovamente funzionare,
questo è il diabete. Nel giardino i fiori tornano alla loro iniziale bellezza
grazie all'iperglicemia. Nel diabete quindi la situazione normale si recupera
grazie proprio all'iperglicemia che permette questo passaggio. Nel soggetto non
diabetico grazie all'adattamento permanente dell'insulina la glicemia resta
stabile, ma qui aumentando il fabbisogno non potendo fare più insulina in
questo caso è la glicemia che si alza, se invece il fabbisogno diminuisce la
glicemia si adatta. Ciò che caratterizza la vita senza insulina non è la non
utilizzazione del glucosio che resta uguale ma una datazione delle glicemie per
mantenere l'alimentazione delle cellule subiscono degli sbalzi
considerevolissimi, e questo succede senza intervento esterno, se ovviamente
c'è una porta esterna le oscillazioni aumentano considerevolmente.
Il diabetico quindi si trova nella necessità di fabbricare
glucosio in quantità sufficiente, importante per mantenere la glicemia a
livello necessario, quindi il fegato lavora molto di più come il cuore lavora
molto di più nel soggetto iperteso, se si vuol mantenere quindi l'apporto dei
10 gr. orarti con la glicemia a 2-3 gr. bisogna che il fegato fornisca non solo
la quantità del glucosio necessaria alle cellule in 10 gr ma compensi
ugualmente quello che viene eliminato con urine, il fegato di un diabetico è
obbligato a lavorare molto di più di un non diabetico; non perché l'organismo
utilizzi più glucosio ma solo per compensare le perdite. Lo stesso quando c'è
molta traspirazione si deve bere molta acqua per recuperare, per reintegrarsi.
Se ipoteticamente si abolissero da questo funzionamento i reni il fegato
dovrebbe solo produrre i 10 gr. necessari. Non è che il fegato di un soggetto
diabetico produca più zucchero del fegato di un soggetto diabetico è che il
fegato produce la quantità di ..................necessaria e ai 10 gr, che sono
necessari per la sopravvivenza e la vita delle cellule che comunque resta
uguale, ma deve produrre poi la quantità che viene persa, in un soggetto
diabetico non trattato quindi l'utilizzo del glucosio, la parte delle cellule
resta lo stesso ma si ha come conseguenza l'elevazione la crescita i fenomeni di
iperglicemia molto alti, con grandi oscillazioni, cosa si può fare quindi per
trattare un diabetico, vediamo un po' qualche soluzione. La natura quindi
provoca una fame notevole per cercare di compensare, ma disgraziatamente
l'apporto del glucosio fa aumentare notevolmente la glicemia, e quindi questa
soluzione non è quella giusta, un'altra soluzione eventuale quella
dell'esercizio fisico, ma nemmeno questa è giusta, la sola soluzione è fare
insulina, per sostituire manualmente quello che il pancreas fa organicamente.
Abbiamo visto che l'insulina viene prodotta dall'organismo in una parte a
quantità stabile, ma all'occorrenza, quando c'è l'apporto con l'alimentazione
in quantità maggiore a seconda del fabbisogno. Il diabete quindi non è una
malattia ma piuttosto molto malattie insieme quindi si ha una sindrome piuttosto
che una malattia con diversi aspetti di carattere endocrino. il soggetto
diabetico è quindi un soggetto normale anche organicamente perché il
fabbisogno delle proprie cellule è sempre di 10 gr. come nel soggetto normale,
però il discorso di queste iperglicemie che se non vengono trattate ovviamente
hanno delle conseguenze gravi. Vorrei parlare adesso dell'acetone, che cosa
significa la presenza di acetone, torniamo un momento in un soggetto non
diabetico, nel quale il fabbisogno è importante, in un soggetto che non mangia,
e nel quale il fegato non arriva a produrre abbastanza glucosio per la vita
delle cellule, in questo caso la glicemia tende a abbassarsi e questo non è
compatibile con una vita normale. In una situazione di questo tipo l'organismo
spontaneamente cerca glucosio per far salire la glicemia, nel soggetto normale
quindi si ha da una parte una secrezione di glucagone, questo disgraziatamente
non può funzionare se c'è ancora il glicogeno nel fegato, dopo 10 ore abbiamo
detto che non c'è più glicogeno e quindi non essendo più possibile questa
possibilità resta solamente la glicogenesi e in questo caso ci si ritrova
quindi in questa situazione. L'organismo trova quindi un altro mezzo, sotto
l'influenza del glucagone, del resto, di liberare, di produrre una quantità
sufficiente dai grassi da fabbricare una sostanza che assicuri il fabbisogno
delle cellule, ciò che succede in un giardino quando c'è molto sole, la pompa
non funziona, quindi bisogna pompare a mano per compensare momentaneamente
questa mancanza. Il soggetto non diabetico in questa situazione con glicemie
basse, sopravvive grazie alla produzione di questi corpi chetonici che lo fanno
sopravvivere. situazione frequente nei bambini, e il trattamento questo non è
provocato dall'insulina perché ne hanno in quantità sufficiente, dunque la
situazione si risolve automaticamente se con l'apporto esterno cioè la pioggia,
cioè che poi corrisponde a bevande zuccherate, la glicemia si rialza e non c'è
più bisogno di questa pompa manuale questo è l'acetone nei bambini in soggetti
digiuni, e questo è un funzionamento molto semplice che produce effetti
immediati.
Parliamo adesso di chetosi in un soggetto diabetico. In un
soggetto diabetico non c'è più insulina, il passaggio diventa difficile
malgrado gli sforzi del fegato che fabbrica zucchero in grande quantità, la
glicemia si alza molto talvolta ma ci sono dei limiti, e quando lo zucchero non
ce la fa a ridurre abbastanza zucchero per compensare le perdite ci si trova
nella stessa situazione del soggetto normale senza zucchero e la soluzione non
è di dare zucchero in questo caso, ma fare insulina, si apre il passaggio, la
glicemia si abbassa, e si sopprime la chetosi. Io finisco qui per il momento, si
può dire qualche parola sulle complicanze se volete, dipende un pochino da come
va la discussione, quello che voglio significare e le parole con cui voglio
terminare è che il diabetico è un soggetto normale sotto tutti gli effetti
anche nella situazione organica in mancanza di insulina perché le sue cellule
vengono nutrite perfettamente come nel soggetto non diabetico, perché tutto
funziona bene all'iperglicemia, purtroppo queste iperglicemie producono delle
conseguenze e quindi bisogna intervenire però il diabetico è un soggetto
normale, si tratta di una sindrome endocrina come tutte le malattie di questo
tipo. Siccome io ho detto frequentemente grazie a questa iperglicemia tutto è
normale devo dire anche perché questa iperglicemia può essere pericolosa,
quali sono le conseguenze. Le iperglicemie sono quindi utili a breve termine
perché ovviamente compensano la situazione di mancanza di insulina, a lungo
termine però possono essere pericolose perché causano delle alterazioni nei
tessuti. Le complicanze del diabete sapete che affliggono i vasi sanguigni più
piccoli, i capillari. Che cos'è un capillare, questa è la vista di un
capillare in sezione, quindi un piccolo tubo permeabile, sono fabbricate da
cellule permanenti che si chiamano periceti. Queste cellule non sono sensibili
all'insulina, quindi queste pareti sono fatte di cellule che non sono sensibili
all'insulina, che a un livello glicemico di 1 gr. ogni tanto su queste pareti si
fissano delle cellule di glucosio, una membrana omogenea e ogni tanto ci sono
delle molecole di zucchero che si depositano che danno la permeabilità e
permettono al substrato di zucchero ecc., di passare la membrana. In questo
capillare i globuli rossi passano perfettamente nel modo giusto sufficiente, nel
diabetico che è costantemente trattato da un'alta glicemia, che cosa succede
invece, il pericito che non è sensibile all'insulina è invece sensibile al
glucosio, se ci si hanno 3 gr per litro invece di 1 lavora tre volte tanto,
fabbrica cioè inspessisce la membrana, e saturando la membrana stessa di
glucosio che la rende molto più fragile, questi capillari quindi vengono ad
avere una membrana spessa, più fragile che può distendersi, che può
allargarsi e quindi anche rompersi con microemorragie, lo spessimento può
sopprimere il passaggio del sangue un po' per volta e creando quindi delle
perturbazioni nell'irrorazione dei tessuti, questo si può produrre a tutti gli
stadi dell'organismo, ma se si interviene in tempo ci può essere una
regressione e si possono ottenere sensibili miglioramenti, ma se non si fa
attenzione possono avvenire delle soppressioni di circolazione cioè provocare
delle microemorragie. Il problema è quindi di sapere bene che questo fenomeno
è legato all'iperglicemia e anche negli altri tipi di diabete l'iperglicemia
causa gli stessi inconvenienti. Per molto tempo non abbiamo saputo questo, non
abbiamo scoperto, oggi grazie all'emoglobina glicosilata sappiamo abbastanza
bene, conoscere lo stato del diabetico e quindi adottare le misure giuste, il
trattamento giusto, e fare in modo che queste complicanze spariscano, ecco
perché quindi è così importante per un diabetico controllare frequentemente
gli occhi perché queste microangiopatie compaiono, si può intervenire bene
oggi con il laser e sopprimendo delle zone che possono essere pericolose. Vorrei
dire solo questo a proposito delle complicanze per dirvi che l'iperglicemia è
qualcosa di utile perché mantiene la vita, a prezzo però di rischi a lungo
termine, ma se si fa l'insulina bene, riportando l'organismo alla sua situazione
normale, tutto è normale.
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