CORSI DI AGGIORNAMENTO PER ADOLESCENTI E GIOVANI ADULTI


1991 Seminario di aggiornamento Castiglione della Pescaia
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1992 Seminario di aggiornamento Castiglione della Pescaia
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1993 Seminario di aggiornamento Castiglione della Pescaia Realizzazione congiunta AGD e FDG
1994 Seminario di aggiornamento Castiglione della Pescaia
1998 Seminario aggiornamento Terme Petriolo
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1999 Seminario di aggiornamento Castiglione della Pescaia
2010 Convegno di aggiornamento - Centro Congressi Fattoria la Principina - Grosseto
 
Legislazione Toscana su Campi scuola
A.G.D. GROSSETO
Cronache da Petriolo

(Dal periodico "Centro KB" - Centro di diabetologia Karen Bruni - Torino - Maggio/98)

Pare che gli antichi romani gradissero recarsi a Petriolo (che forse allora aveva un altro nome) per curare i loro malanni fisici, utilizzando acque sulfuree in cui immergersi e, perché no, anche da bere. Alcuni anni dopo, precisamente nel 1998, 6-7-8 febbraio, un gruppetto di diabetici giovani, alcuni con il partner, si sono ritrovati proprio a Petriolo, che è in provincia di Grosseto, per un Seminario di aggiornamento  sul diabete mellito. Organizzatori dell’incontro la Sezione di Grosseto (presente dal 1979) dell’ AGD (Associazione per 1’ aiuto ai giovani diabetici), nella figura dell’instancabile Rag. Bernabò, l’U.O. (Unità operativa) di Pediatria e Neonatologia dell’Ospedale di Grosseto (direttore il dr. Barlocco) con il patrocinio della Regione Toscana e della FDG (Federazione Nazionale Diabete Giovanile).

Nella sede dei lavori, Hotel Terme di Petriolo, un bel 4 stelle immerso nella vegetazione selvaggia del grossetano, poco distante dal fiume Farma sovrastato da un avveniristico viadotto, si sono ritrovati un po’ di "vecchi amici": il dr Robino ed il dr. Nicodano, entrambi dell' Ospedale di Tradate, ove prestano servizio anche la Caposala Graziella Trussi e l'animatrice Augusta Volontè, il prof. D’Agostino (con Signora), napoletano verace ormai stabilitosi a Rapallo dopo lunga e feconda attività diabetologica (peraltro ancora oggi è attivissimo in svariati campi scientifici e non!), il Prof. Ruffino, pedagogo di Giaveno, da anni facente parte dell’èquipe diabetologica di J.P. Assal a Ginevra, il prof. Bruni, mio maestro ed amico. C’era anche chi vi scrive, con il suo modesto bagaglio di esperienza doppia, di diabetologo e di diabetico.

Il seminario ha mantenuto l’ottima impostazione dei lavori di Villa Odescalchi, già "recensiti" in precedenti numeri di "Centro KB".

Vari sono stati i  temi trattati. Ipoglicemia: come prevenirla, avvisarla e trattarla (la pratica clinica giornaliera ci permette di notare come ancora oggi molti diabetici non hanno con sè una piccola scorta di zuccheri semplici); interpretazione di esami di laboratorio. Di particolare interesse, nella prima giornata di lavori 1’ intervento del dr. Dell’ Acqua, primario dell’UO di Ginecologia dell’Ospedale di Grosseto, che ha intrattenuto i giovani sul tema della gravidanza. Oltre all’aver affermato che le giovani diabetiche possono affrontare la gravidanza con una certa tranquillità, fatte salve le risapute regole (controllo stretto delle glicemie al fine di ottenere valori pressochè "normali" ed HbA1c = circa 7%), il collega ha proseguito con una discussione interattiva sui metodi di contraccezione, da utilizzarsi con maggior profitto dai diabetici: pillola estroprogestinica (assolutamente non controindicata per la giovane diabetica), preservativo e diaframma (magari con crema spermicida) hanno vinto il confronto con il coito interrotto, Ogino-Knaus, Billing, pillola del giorno dopo ed altro ancora. Segnalo la grande preparazione dei giovani su questi temi, attualmente di grande importanza (è stato sfiorato anche l’argomento scottante dei rapporti protetti per la prevenzione di malattie come epatiti virali e AIDS).

Al termine della prima serata, dopo una gustosa cena (invero, ottima è stata la cucina dell’Hotel nell’arco dei tre giorni di lavoro), momento di allegria con la partecipazione di un celebre mimo romano. Ma non solo spensierata allegria, anche momenti di meditazione e di insegnamento, come nel primo sketch, allorchè è stata brillantemente mimata una situazione vera: crisi ipoglicemica che sta sopraggiungendo; il malcapitato non ha con sè zucchero e solo il tempestivo intervento di un medico (ma può essere qualsiasi altra persona) lo salva tramite iniezione intramuscolare di glucagone. Per alcuni di noi la serata si è prolungata nel piano bar dell’Hotel, ove dopo le richieste varie di canzoni, è stato organizzato un karaoke che ha messo in luce le doti canore veramente sorprendenti di alcune giovani partecipanti al seminario. Faccio notare che io non ho cantato, nel timore che si rompesse qualche calice di cristallo, non certo per un mio do di petto, ma per le stonature inevitabili!!   So che qualche temerario ha sfruttato le piscine all’aperto, che pure contenevano acqua sulfurea calda, ma erano ore piccole (dopo le 22 sicuramente). Nessuna bronchite il giorno dopo, a testimonianza che i diabetici sono dei duri.

Il sabato mattina in scena Guido Ruffino, i cui interventi, anno dopo anno, mi convincono sempre di più E’ un grande psicopedagogista con una grossa esperienza in campo diabetologico. Ha condotto la discussione: Cosa pensa di sè il diabetico?

Tra l’altro, quasi tutte le risposte date dai giovani sono state improntate sull’ottimismo, sulla consapevolezza che il diabetico non è diverso dagli altri nei vari eventi della vita.

Hanno dato le risposte anche i partner, ed una di queste ha scritto: diabete = Nicola (il suo ragazzo diabetico); qualcuno altro ha solo disegnato un fiore in pieno vigore.

La discussione (divenuta, ad un certo punto, di pura semantica) avrebbe potuto durare tutto il giorno e solo l’intervento del watch-man dr. Robino ha permesso di giungere al coffee-break nei tempi prestabiliti.

Lo stesso caro Robino, sempre in gran forma e splendido organizzatore, ha spiegato ai giovani la dieta. Sempre novità pratiche: 1’utilizzo di un bicchiere di plastica con cui raccogliere la pasta già cotta (dal contenitore grande per tutta la famiglia) in modo da mettere nel piatto la quantità concessa; ed ancora: chiarito una volta per tutte il concetto di equivalente glicidico (equivalente pane, pasta, frutta). L’argomento è sempre di grande attualità e determina molte domande da parte dell’uditorio.

Il pomeriggio di sabato è stato caratterizzato dall'intervento di Nicodano, che ha esaurientemente spiegato le complicanze microvascolari del diabete (specie occhio e rene) sottolineando il fatto che oggigiorno abbiamo interessanti armi a disposizione per la prevenzione (che rappresenta il vero punto di arrivo della diabetologia clinica) e per la cura delle stesse: laser per gli occhi, Ace-inibitori per la microalbuminuria e, più in generale, i farmaci per il controllo della pressione arteriosa così pericolosa per il rene.

Infine: è vero che alcuni sport sono controindicati per il giovane diabetico? Sembrerebbe di si, ad esempio le ardite scalate in montagna, il paracadutismo. Però Giampiero Aguglia, subacqueo di professione, oltre che per divertimento, ci ha raccontato che, con le dovute cautele ed attenzioni, il giovane diabetico ben compensato può fare il sub e godere delle splendide profondità dei mari.

Ma attenzione!!! Anche i più esperti possono sbagliare: infatti Giampiero ci ha riportato la cronaca di una crisi ipoglicemica avvenuta molti metri sotto il livello del mare, risoltasi grazie all’esperienza dell'interessato e grazie all’ assunzione di un preparato liquido contenente glucosio, contenuto in un involucro plastificato; Giampiero ha potuto ingerire la sostanza togliendo per brevi periodi la maschera ed il boccaglio. La sua esperienza nasce dall’incontro con il prof. D’Agostino, all’epoca in cui egli lavorava splendidamente a Napoli; il professore ci ha poi intrattenuto sul tema diabete e sport, attingendo dalla sua grande esperienza personale (culminata, tra 1’altro, nella fondazione dell’ANIAD, Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici col dr. Corigliano).

In serata si è ripetuto l’incontro, già avvenuto a Villa Odescaichi, con il dr. Ferrari, medico ed esperto in tecniche di rilassamento. Tuta e calzettoni per tutti, rilassamento generale, cognizione e miglioramento del proprio respiro, voce degli organi interni. Il tutto condito dalla simpatia, che è propria del personaggio.

Il prof. Bruni ed io abbiamo portato il nostro contributo domenica mattina, trattando il tema dei nuovi orizzonti in diabetologia. Bruni ha parlato, dopo aver fatto vedere il famigerato ago di Franke ed il bollitore per siringa da insulina di vetro con stantuffo (che io ho ancora usato), di misuratori di glicemia senza necessità della goccia di sangue (progetti ancora lontani da una applicazione pratica) e della terapia genica (istruzione di cellule diverse da quella beta pancreatica, che normalmente produce insulina, tramite il metodo del DNA ricombinante, in modo che queste cellule stesse producano insulina, anzichè le proteine che normalmente dovrebbero sintetizzare). Il discorso è molto complesso, ma potrebbe avere qualche spiraglio pratico, certo non nell’immediato futuro.

Io, invece, ho parlato degli analoghi dell’ insulina: molecole sintetiche molto simili all’insulina prodotta dall’organismo. Quella attualmente in commercio (Lis-Pro=Humalog, Lilly) ha un inizio di azione pressochè immediata e dura circa 3 ore. Con i ragazzi abbiamo discusso il suo utilizzo: schema a 3 LisPro ed intermedia alle ore 23?, insulina da utilizzarsi in casi particolari? (classico è 1’esempio delle puntate iperglicemiche con acetone, ove è necessario eseguire controlli glicemici ogni 2-3 ore e praticare supplementi di insulina: ecco, forse Humalog trova, in questa circostanza, la migliore applicazione pratica).

Dulcis in fundo, il professor Bruni ha presentato in ante-prima il nuovo video: "Insulina e automobile due storie parallele". L’opera descrive due storie strane, vissute a cavallo tra la fine Ottocento e il Novecento: quella dell’insulina, che ha salvato la vita ai diabetici insulina-dipendenti (prima destinati a morire) e quella dell’automobile, che ha rivoluzionato l’esistenza di noi tutti. Scorrono le immagini degli avvenimenti dal 1889: diabete da pancreasectomia nel cane e realizzazione del "Motorwagen" di Daimler e Benz; si cita la nascita della Fiat nel 1899. Si giunge al 1921, data fatidica della scoperta dell’insulina da parte di Banting, aiutato da Best: ma in quegli anni si svolgono anche le prime corse automobilistiche. E poi via con gli anni delle prime cure con l’ormone, mentre sulle strade compaiono la Balilla, la Topolino, le varie serie della Millecento, il Maggiolino. Finalmente, nella fine degli anni 50 sino ai 70, l’auto diviene a portata di tutti, mentre Schlichtkrull, alla Novo di Copenaghen, ottiene insuline altamente purificate o monocomponenti. Gli anni più recenti sono segnati dall’avvento dell’autogestione del diabete (passo successivo dell’autocontrollo) e le automobili raggiungono un livello di qualità tecnologica altissimo (il vostro cronista ama molto la Mercedes CLK 200 kompressor, ma darebbe 3-4 anni di vita per possedere una vecchia Lancia Fulvia HF 1600 cc "fanalone"! !). L’ opera bruniana è come sempre, di grande pregio oltre che tecnologicamente assai valida. Forse rappresenta davvero la famosa "ultima" videocassetta (ma ne dubito fortemente...), ma di certo è una conferma del grande valore di una persona a me molto cara. Bruni afferma che si tratta di una versione non definitiva, anche se a me sembra già ottima così.

E infine, tornando al programma del Seminario, a proposito di acetone: eccellente intervento di Graziella Trussi che, utilizzando un linguaggio fortunatamente non troppo medico (o medicalizzato?) ha esposto i principali concetti: cosa significa acetone, che differenza corre tra acetone con glicosuria e senza, acetone e sforzo fisico, etc.

Alcune considerazioni finali:

  • personalmente imparo sempre molto in queste occasioni. Ad Antonio, futuro collega, dico che imparo ad ascoltare; si perché spesso i medici hanno fretta, pensano ad altro, rispondono al cellulare e così via; ed invece bisogna stare a sentire quando i nostri pazienti ci parlano; qualche volta hanno delle angosce, delle preoccupazioni che spesso si risolverebbero con una nostra rassicurazione;

  • rimango sempre colpito dall’alto livello culturale dei partecipanti; intendo cultura diabetologica, perché ciascuno, nel proprio campo, porta contributi validissimi; le conoscenze sono elevate, i rimedi contro le situazioni peggiori sono ormai scontati; evidentemente si ascoltano con attenzione i diabetologi curanti, (se parlano!!), e si leggono articoli dei giornali (attenzione, però, ai falsi scoop!);

  • sempre più sono consapevole che il diabetologo debba possedere doti di psicologo, forse più di qualsiasi altro specialista; fortunato é il diabetologo che ha avuto grandi maestri; io, con Bruni, non posso proprio lamentarmi, ma penso anche agli allievi di D’Agostino e di Robino;

  • sempre più mi rendo conto che il tempo passa e che, per fortuna, ci sono stati tanti progressi, alcuni dei quali interessano la sfera diabetologica; come sempre succede, chi ha il problema del diabete scoperto adesso non si rende conto di quanto più difficile fosse l’esistenza dei "colleghi diabetici" di 20-30 anni or sono;

  • sempre più constato che l’età media dei partecipanti é veramente quella più bella; si, ci saranno pure le preoccupazioni proprie della vita, ma per lo più queste vengono affrontate con ottimismo, con il sorriso e lo spirito giusto.

Alberto Blatto

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