A.G.D. GROSSETO
2° SEMINARIO DI AGGIORNAMENTO PER
GIOVANI DIABETICI
16 - 19 SETTEMBRE 1992 - Hotel l'Approdo - Castiglione della Pescaia -
Grosseto
L'ALIMENTAZIONE DEL BAMBINO E DELL'ADOLESCENTE AFFETTO DA DIABETE INSULINO-DIPENDENTE
ENRICO GONFIANTINI - CENTRO DIABETE GIOVANILE -CLINICA PEDIATRICA VERONA
Introduzione
L'alimentazione del bambino e dell'adolescente affetto da diabete insulino dipendente è stata in passato ed è tuttora oggetto di controversie.
L'obiettivo piu' importante della terapia insulinica è quello di permettere una crescita normale e di prevenire le complicanze,garantendo un tipo di vita familiare,scolare e professionale simile a quella dei soggetti non diabetici.
Negli ultimi anni nella popolazione sempre piu'frequenti sono state le segnalazioni di stretti legami fra errori alimentari e malattie degenerative.
Gli errori alimentari piu'frequenti sono rappresentati da:eccesso di calorie,ridotto apporto di carboidrati complessi,eccesso di proteine e di grassi (in particolare di origine animale),eccesso di zuccheri semplici e sodio.
Le malattie ad essi collegate sono costituite soprattutto da obesita'(diabete tipo 2),aterosclerosi,ipertensione.
Se analizziamo una delle cosiddette "diete per diabetici" ci accorgiamo che nell'intento di controllare al meglio i livelli glicemici,l'apporto di nutrienti non si discosta così tanto dalle abitudini alimentari errate precedentemente considerate e responsabili delle sopraelencate patologie.
Risulta quindi indispensabile fornire ai giovani diabetici una alimentazione in linea con le indicazioni fornite dai L.A.R.N. (Livelli di Assunzione di Nutrienti Raccomandati)allestiti dalla SINU nel 1987(ultima revisione).
Quest'alimentazione ideale deve rappresentare per il diabetologo una stabile base di riferimento.
Eventuali alterazioni dell'andamento glicemico debbono essere esclusivamente corrette con un adattamento ottimale dell'insulino-terapia e dell'attivita' fisica.
RACCOMANDAZIONI PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE
*ENERGIA*
Gli apporti calorici medi variano largamente in funzione dell'eta',del sesso,della costituzione individuale e dell'attivita' fisica.
Alcune recenti indagini nutrizionali hanno evidenziato che attualmente il fabbisogno energetico puo' essere inferiore a quanto precedentemente raccomandato.
In definitiva la valutazione di un corretto apporto calorico è data dal monitoraggio dell'accrescimento pondero-staturale tramite le apposite tabelle.
E' opportuno ricordare,inoltre,che l'obesita' rappresenta una aggravante di eventuali complicanze.
Distribuzione calorica durante la giornata
Recenti lavori hanno dimostrato che il fabbisogno insulinico è inferiore quando l'apporto calorico è suddiviso in pasti numerosi.
Riteniamo comunque che,per le abitudini della nostra popolazione, 5 pasti siano quanto di piu'auspicabile.
La distribuzione calorica piu'in linea con le abitudini della nostra popolazione è la seguente:
15% delle calorie totali COLAZIONE
5% " SPUNTINO
40% " PRANZO
5% " SPUNTINO
35% " CENA
In alcuni casi (lungo intervallo fra iniezione del mattino e pranzo) puo' essere utile consigliare una doppia merenda al mattino,sottraendo un 5% delle calorie da quelle del pranzo.
Non riteniamo fisiologico somministrare di regola alimenti prima di andare a letto allo scopo di evitare ipoglicemie notturne;è preferibile un piu'corretto adattamento della dose di insulina.
GLUCIDI,FIBRA,INDICE GLICEMICO*
Glucidi complessi:a basso indice glicemico
Le raccomandazioni attuali (L.A.R.N.1986-87) indicano che un regime dietetico contenente il 55-65% delle calorie sotto forma di glucidi è associato ad um miglioramento del controllo glicemico e a piu' bassi livelli di colesterolo LDL,in particolare se la dieta ha anche un buon contenuto di fibra.
Deve essere quindi incoraggiato il consumo di cibi ad alto contenuto di glucidi e fibra come cereali,legumi,verdure,molti tipi di frutta.
Fibra
In base alla composizione ed agli effetti chimico-fisici le fibre si differenziano in due grandi gruppi:fibre idrosolubili e non idrosolubili.
Le fibre non idrosolubili (cellulosa,emicellulose,lignina) hanno la funzione di aumentare il volume del contenuto intestinale,le idrosolubili (pectine,gomme,mucillagini,guar,amilosio,raffinosio) hanno la capacita' di formare un gel.
Cellulosa,emicellulose e lignina sono i costituenti principali della crusca che rappresenta la cuticola esterna della cariosside dei cereali e la maggior fonte di fibre dell'alimentazione umana.
Le pectine sono contenute in elevata quantita' nella frutta,mentre il guar e alcuni oligosaccaridi non digeribili sono specifici dei legumi.
Le fibre sono state indicate come elemento importante e indispensabile nelle raccomandazioni dietetiche per il diabetico da poco piu' di dieci anni.
Le fibre piu' efficaci nel ridurre la glicemia a digiuno e post-prandiale sono quelle appartenenti alla classe delle fibre solubili e altamente viscose(guar,pectine,mucillagini).
La raccomandazione relativa all'assunzione giornaliera di fibra è di 30-35 g/die per l'adulto;non esistono dati sicuri o probanti per quanto riguarda i gruppi di popolazione di eta' estrema (bambini e anziani).
Glucidi semplici:ad alto indice glicemico
Per quanto riguarda i glucidi semplici,lattosio e fruttosio,contenuti nel latte e nalla frutta sono da sempre consentiti entro certi limiti ai pazienti diabetici,mentre il saccarosio era bandito.Attualmente sono consentite modeste quantita' di questo dolcificante naturale,in special modo se calcolate nella quota calorica giornaliera e ai pasti.
In conclusione l'obiettivo da raggiungere per il giovane diabetico è quello di una assunzione di glucidi attorno al 60% delle calorie totali con una quota di glucidi complessi non inferiore al 50% delle calorie.
*PROTEINE*
Negli ultimi anni l'assunzione di proteine nei Paesi ad elevato livello economico è andata progressivamente aumentando.
In particolare tale aumento ha riguardato le proteine di origine animale il cui introito è inevitabilmente accompagnato da grassi saturi.
Questo atteggiamento è stato confermato da inchieste sulle abitudini alimentari eseguite in Italia in eta' scolare.Da tali indagini risulta che l'apporto di proteine rappresenta il 15% delle calorie totali con un rapporto fra proteine animali e vegetali di 2 a 1.
I L.A.R.N.raccomandano invece un apporto mediamente del 10% delle calorie totali;apporti superiori (fino al 13%) sono consigliati dal 10° al 17° anno di vita.
Il rapporto ideale fra proteine animali e vegetali deve essere quantomeno uguale a 1.
Un apporto corretto di proteine deve essere a maggior ragione indicato per il soggetto affetto da diabete poichè l'eccessivo carico di aminoacidi determina un considerevole aumento di filtrato glomerulare.
Una dieta iperproteica prolungata nel tempo favorisce sicuramente la comparsa di alterazioni prima funzionali e poi degenerative che conducono all'insufficienza renale cronica.
*LIPIDI E COLESTEROLO*
Numerosi studi hanno dimostrato come l'eccesso di lipidi (soprattutto saturi) nella dieta sia responsabile della colesterolemia elevata,uno dei fattori di rischio piu'importanti per lo sviluppo di malattie cardiovascolari gia' a partire dall'eta' pediatrica.
In una nostra indagine condotta nel Veneto su un campione di 1505 scolari,è emerso che circa il 50% dei soggetti presenta livelli di colesterolo totale superiori a 180 mg/dl,unanimamente ritenuto soglia di rischio per l'eta'.
E' quindi indispensabile per i giovani affetti da diabete adeguarsi alle piu'recenti raccomandazioni nutrizionali che trovano nella riduzione dell'introito di lipidi saturi una efficace prevenzione delle malattie cardiovascolari.
Lipidi
I lipidi totali devono rappresentare il 30% delle calorie giornaliere fino ai 20 anni (25% nell'adulto).
I lipidi saturi( contenuti negli alimenti di origine animale) dovrebbero essere ridotti a meno del 10% delle calorie totali.
I lipidi monoinsaturi (olio d'oliva) e poliinsaturi (olii di seme e pesce)devono rappresentare rispettivamente il 12-14% e il 6-8% delle calorie giornaliere.
Colesterolo
Contemporaneamente alla riduzione dei lipidi saturi si deve associare una riduzione del colesterolo alimentare fino ad un massimo di 100 mg/1000 Kcal (per l'eta' pediatrica)..
*SODIO*
L'ipertensione rappresenta in genere un fattore aggravante delle complicanze nel soggetto affetto da diabete.
E' necessario quindi limitare l'apporto di sodio a non piu' di 6 g die.
Nei soggetti con ipertensione borderline l'apporto deve essere ridotto a 3 g die.
*DOLCIFICANTI*
Piccole quantita' di saccarosio sono consentite,per cui il ruolo dei dolcificanti alternativi viene ad essere ridimensionato.
Tuttavia la saccarina e l'aspartame,assunti in modica quantita', possono essere impiegati per dolcificare bevande e dolci.
INDICAZIONI PER UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE PER I GIOVANI
DIABETICI E LE LORO FAMIGLIE
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