Il corso, dedicato a ragazzi adolescenti si è
tenuto dal 21 al 23 Gennaio 2000 presso l'Hotel l'Approdo di Castiglione della
Pescaia. Vi hanno partecipato 12 ragazzi adolescenti e giovani adulti.
Erano presenti 3 medici, un'infermiera, due
diabetici guida adulti ed un rappresentante dell'AGD Grosseto
ESPERIENZA CON GLI ADOLESCENTI - Obiettivi e
motivazioni
"Non vi è nulla di realmente differente tra i bambini (adolescenti) con malattia cronica. Vengono descritti meglio come
bambini (adolescenti) normali in una situazione anormale". J.M. Perrin, E. William Mac Lean " I bambini con malattia cronica" in
La Clinica Pediatrica del Nord America, vol. 22, n.3.
Nel pensare a cosa potevamo fare con i nostri adolescenti, siamo
partiti da questo assunto che è poi una nostra convinzione.
Di fronte a ragazzi tra i 15 e i 18 anni come dovevamo comportarci
per cercare di invogliarli ed interessarli ad avviare con noi un percorso di crescita che potesse essere di aiuto per loro in
questo periodo così particolare (momento che è a cavallo tra i campi scuola per ragazzi e i seminari per gli adulti) e per noi
per riuscire a conoscerli meglio e dare stimoli e risposte più
esaurienti e attinenti alle loro esigenze.
Dovevamo per prima cosa farci aiutare da loro, li abbiamo
contattati e abbiamo chiesto se erano disponibili ad organizzare dei "Momenti insieme". La risposta non si è fatta attendere
soprattutto da un primo gruppetto che è poi riuscito a coinvolgerne altri.
Sono stati loro a decidere i tempi e le modalità degli incontri e
soprattutto gli argomenti, inoltre ci hanno messo di fronte ad un'altra esigenza: la necessità di avere un periodo più lungo da
trascorrere insieme organizzato con modalità simili ai seminari per adulti.
Ci siamo fatti coinvolgere e...via!
Un'altra scelta fatta dai ragazzi che si è rivelata poi molto proficua è stata quella di avere sempre presenti, sia agli
incontri pomeridiani che al fine settimana, alcuni diabetici adulti.
Questa richiesta è stata apprezzata dall'équipe in quanto
si era fatta un'esperienza simile all'ultimo campo scuola, con il tutoraggio dei ragazzi più grandi nei confronti dei più piccoli,
esperienza che è stata sicuramente molto positiva.
Il sabato è stato scelto dai ragazzi come giorno per gli incontri
pomeridiani, proprio perchè liberi da impegni scolastici o lavorativi; è importante sottolineare questa scelta in quanto
mette in evidenza che se un ragazzo adolescente si sente coinvolto in prima persona, riesce ad impegnarsi non badando a sacrificare
anche spazi importanti della sua libertà (sabato pomeriggio).
Gli argomenti individuati sono stati:
- "Conoscere noi stessi",
- "Rapporto con i genitori",
- "Rapporto con gli amici",
- "La sessualità",
- "Le droghe";
Si erano stabilite circa due ore di tempo ma
naturalmente ci siamo trattenuti sempre di più, fino a quando erano loro stessi che ritenevano di aver esaurito
l'argomento.
Non vi sono state "lezioni" ma partendo da stimoli vari (scenette,
quiz, commenti o altro, proposti in modo ironico) si iniziava un dibattito che si svolgeva, in linea di massima, in modo corretto,
e dove l'esperienza dei ragazzi adulti serviva da imput per aiutare gli adolescenti ad aprirsi attraverso domande specifiche e
soprattutto attraverso il racconto di momenti e situazioni particolari.
E' stato interessante notare come in un primo momento il "problema
diabete", soprattutto nei ragazzi grandi, fosse spesso presente e si cercasse di riportare qualsiasi argomento su questa
problematica; negli incontri successivi invece è andato via via smorzandosi questo aspetto e si sono affrontate le tematiche con
una consapevolezza diversa: c'è il diabete, ma si sta parlando di argomenti che interessano tutti i ragazzi indipendentemente che
esista un problema di salute o meno.
I fautori di questo progressivo passaggio sono stati gli
adolescenti che hanno aiutato i grandi a staccarsi dall'idea di trovarsi lì solo per il diabete: per gli adolescenti eravamo lì
per la loro voglia di aggregazione e di ritrovarsi con amici di vecchia data, poi per affrontare argomenti che interessavano e che
non sempre è possibile affrontare a casa o a scuola ed infine perchè tutti avevano un'altra cosa in comune, il diabete.
La cena della sera dell'ultimo incontro in pizzeria è stato un
momento molto bello, erano presenti quasi tutti gli adolescenti e i ragazzi grandi che via via si erano avvicendati agli incontri.
Il fine settimana si è fatto dopo un mese circa dall'ultimo
incontro, nuovamente l'organizzazione è stata discussa con i ragazzi, gli argomenti da trattare sono stati solo quattro in modo
da poter dedicare il tempo necessario ad ognuno ma soprattutto come scelta di tutto il gruppo al fine di privilegiare il bisogno
di stare insieme e confrontarsi in una situazione ed in un ambiente diverso dal solito (eravamo in un albergo) attraverso
momenti di vita comunitaria.
Oltre all'approfondimento sulla tematica delle" droghe" (che aveva
suscitato molto interesse) e della "sessualità" (con particolare attenzione ai contraccettivi) sono stati discussi i "viaggi" anche
in aereo e "che cosa è importante fare per poter affrontare nel modo migliore una serata diversa (discoteca, PAB, ecc)", questo
argomento è stato poi riaffrontato il mattino seguente dopo una serata veramente trascorsa in discoteca.
Non si sono fatte lezioni ma tutto è stato affrontato con una
modalità di discussione interattiva, dove ognuno aveva l'opportunità di partecipare con domande ma soprattutto con
esperienze proprie.
Anche in questi tre giorni si sono avvicendati alcuni ragazzi
adulti che hanno condiviso con gli adolescenti tutti i momenti della giornata.
La possibilità di "vivere insieme" per alcuni giorni ha permesso
all'équipe di focalizzare alcuni aspetti comportamentali dei singoli ragazzi che meritano di essere approfonditi ed affrontati
attraverso una chiarificazione globale dell'intero gruppo di lavoro, questo prevede naturalmente una attività integrata che si
protrarrà nel tempo con un contatto continuo con i singoli ragazzi e se necessario anche con la famiglia.
Inoltre questa esperienza ci ha fornito nuovi stimoli a continuare
non lasciando cadere quel rapporto di senso di fiducia che sembra essersi instaurato perlomeno con una parte di essi; pertanto
continueremo a vederci con cadenza mensile approfondendo argomenti scelti da loro e sempre con una modalità di rapporto interattivo
dove ognuno contribuirà con le proprie esperienze ripreparando così il terreno per un nuovo "fine settimana insieme", strutturato
con modalità che si riterranno opportune in quel particolare momento.
La novità di questa esperienza è la massima collaborazione con i
ragazzi, ma soprattutto la possibilità di modificare in continuazione, a seconda della necessità, le modalità lavorative.
Le capacità comunicative e di interazione dell'intera équipe
dovrebbero essere in grado di plasmarsi seguendo i bisogni dei ragazzi senza avere nulla di strutturato ma avendo solo davanti
una visione chiara dell'adolescenza e di cosa comporta essere adolescenti.
Per dirla con una frase celebre di uno studioso come Bettelheim
"per capire i nostri figli è importante non dimenticarsi della nostra infanzia" che riportato in questa situazione vuol dire
cercare di ricordare le sensazioni provate ed i bisogni che avevamo nel nostro periodo adolescenziale.
|