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REGIONE LAZIO - Linee guida di assistenza al bambino e adolescente con diabete di tipo 1 |
LEGISLAZIONE
LAZIO PER IL DIABETE |
EPIDEMIOLOGIA INCIDENZA Lo studio Eurodiab ACE, che ha coinvolto 24 regioni d'Europa ed al quale ha partecipato anche la Regione Lazio, ha fornito i dati di incidenza del diabete di tipo 1, consentendo una stima precisa del numero reale dei casi affetti da diabete di tipo 1. Da tale studio, effettuato su una popolazione pediatrica al di sotto ai 15 anni, si è potuto dimostrare, dato poi confermato negli anni, che in Europa esiste un gradiente Nord-Sud, per quanto riguarda i casi pediatrici colpiti dalla malattia; la maggiore incidenza è nei Paesi Scandinavi (incidenza più elevata in Finlandia: 43 casi/100.000/anno) ed una minore incidenza si riscontra invece nel Nord della Grecia. A questo fa eccezione l'isola della Sardegna (30 casi/100.000/anno), seconda solo alla Finlandia per la più alta incidenza della malattia nel mondo. Nel Lazio l'incidenza varia da 8 a 10 individui di età inferiore a 15 anni/100.000/anno; l'età più colpita è quella tra i 10 e i 14 anni, ma con una tendenza negli ultimi anni ad un aumento della diagnosi in età precoce (0-5 anni) per circa il 15% dei casi totali. Ogni anno nella Regione Lazio si riscontrano tra 75 e 85 nuovi casi di diabete in età pediatrica, che per la maggior parte afferiscono già alla diagnosi presso i Servizi di Diabetologia Pediatrica di Riferimento (Ospedale "Bambino Gesù" sede di Roma e di Palidoro, Clinica Pediatrica del Policlinico Umberto I, Clinica Pediatrica del Policlinico Gemelli, Clinica Pediatrica di Tor Vergata). Attualmente (anno 2001), presso questi Centri di Riferimento sono seguiti in totale circa 800 ragazzi affetti da diabete di tipo I al di sotto dei 15 anni residenti nella Regione Lazio e 200 provenienti soprattutto dal Sud d'Italia e dalla Sardegna. La maggior parte di questi pazienti sono seguiti periodicamente ogni 2-3 mesi sia in regime di Day-Hospital che con visite ambulatoriali. FATTORI AMBIENTALI La variazione complessiva di incidenza, riportata nelle varie regioni europee, potrebbe offrire indicazioni sul contributo dei fattori ambientali all'eziopatogenesi del diabete di tipo I. Le infezioni virali e l'alimentazione sono i fattori maggiormente sospettati. INFEZIONI VIRALI. Esistono evidenze dirette che il virus della rosolia può essere causa di diabete di tipo I, mentre per altri virus, quali parotite, citomegalovirus e coxsacie B, le evidenze sono ancora circostanziali. A sostegno dell'ipotesi che le infezioni virali possano essere causa dell'insorgenza di diabete di tipo 1, ci sono le variazioni stagionali, con picchi di incidenza più alti in autunno ed in inverno. Rimane tuttavia da dimostrare se tali infezioni possono, da una parte, accelerare il processo autoimmune già esistente, piuttosto che esserne la causa diretta del suo innescamento. ALIMENTAZIONE. L'allattamento materno sembrerebbe proteggere in maniera proporzionale alla sua durata il danno a livello beta cellulare. Anche se non tutti gli studi confermano questa possibilità alcune proteine del latte vaccino sono state indicate come fattori che potrebbero partecipare al danno Beta cellulare. La proteina più sospettata è la Beta caseina. |
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